Pnrr, Alternativa: Perso il Quirinale Draghi si scopre in ritardo e continua a ipotecare futuro Paese

AgenPress. “In corsa per scapparsene al Quirinale, Draghi ripeteva da dicembre che il Governo aveva consegnato in tempo il Pnrr e raggiunto i 51 obiettivi e che erano state create le condizioni perché il lavoro sul Pnrr potesse continuare con il pilota automatico, mentre ora sostiene che sia necessario correre per portare a casa la prossima tranche di finanziamenti.

Cosa è cambiato da allora? È sempre lo stesso Mario Draghi? Non ricordava che il regolamento europeo prevede che le tranche di finanziamento semestrali possano essere erogate solo a condizione che vengano centrati tutti gli obiettivi in termini di riforme e investimenti previsti dal piano ogni sei mesi?”

Lo affermano i parlamentari di Alternativa.

“Il Pnrr – spiegano – è tutt’altro che un regalo, è costituito in larga parte da prestiti che vincolano il nostro Paese ad ambiti di investimento decisi all’estero e soprattutto alle solite riforme imposte da Bruxelles. Senza dimenticare che su di esso pende il cosiddetto freno d’emergenza, uno straordinario strumento di coercizione politica rinforzato da una narrazione mediatica che tende ad ingigantire la reale spinta macroeconomica del Recovery Fund e che garantisce un potere di ricatto immenso ai Governi di quei Paesi che farebbero di tutto per vendere all’opinione pubblica l’idea che se uno stato indisciplinato non sta eseguendo le riforme previste sta in sostanza dilapidando montagne di miliardi”.

“Siamo alla solita vuota retorica dei compiti a casa che L’Europa ci impone di fare, bene e in fretta, pena il taglio di una paghetta concessa in prestito a un governo incapace che sta ipotecando il futuro del nostro Paese”, concludono.

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