Alabama. Kenneth Smith sarà giustiziato con l’azoto. Appello Sant’Egidio e Amnesty per salvargli la vita

AgenPress –  Kenneth Smith, 59 anni,  è stato trasferito all’interno del carcere di Holman in Alabama nella “cella della morte”, l’unità di detenzione dal nome senza mezzi termini dove i prigionieri condannati vengono rinchiusi due giorni prima della loro esecuzione prevista.

Smith conosce bene la cella. Conosce le sue dimensioni e l’atmosfera del luogo. Sa che si trova a soli 20 piedi dalla camera della morte dove, salvo una tregua dell’ultimo minuto, giovedì sarà scortato con manette e ceppi prima di essere legato a una barella in attesa del suo destino.

Kenneth Smith è nel braccio della morte nella prigione di Holman da 34 anni per aver ucciso nel 1988 Elizabeth Sennett su commissione del marito, un pastore con debiti che voleva riscuotere il premio dell’assicurazione e che poi si è suicidato.

Al processo la giuria votò 11-1 per dare all’imputato l’ergastolo, ma il giudice annullò la decisione e inflisse la pena capitale. Il primo tentativo oltre un anno fa con un’iniezione letale andò male, trasformandosi in una vera tortura: i medici gli trafissero mani e braccia per più di un’ora con la siringa ma non riuscirono a trovare la vena, sospendendo l’esecuzione per il rischio di non riuscire a rispettare i tempi previsti.

Ora l’Alabama ci riprova con un metodo alternativo mai sperimentato prima: l’ipossia da azoto. Il protocollo di oltre 40 pagine prevede che il condannato indossi una maschera attraverso cui respiri solo azoto, privandolo quindi dell’ossigeno fino al soffocamento. “Ho paura che le cose vadano male”, ha confessato il condannato dopo il monito di alcuni esperti, secondo cui la maschera prevista rischia di avere perdite provocando atroci sofferenze. La scorsa settimana un giudice federale ha respinto la richiesta di fermare l’esecuzione. Gli avvocati di Smith hanno fatto ricorso e probabilmente il caso finirà alla Corte suprema, che però negli ultimi anni raramente ha bloccato le pene capitali all’ultimo momento.

La Comunità di Sant’Egidio lancia un appello per salvare la vita di Kenneth.  “Soprattutto in questi tempi di guerre, la cultura della vita batta quella della morte che sta imbarbarendo l’umanità intera”.

“La crudele esecuzione pianificata di Kenneth Smith da parte dello Stato dell’Alabama deve essere fermata”. E’ l’appello lanciato da Amnesty International. “La pena di morte è una punizione crudele, inumana e degradante. Invitiamo il governatore dell’Alabama Kay Ivey a usare il suo potere di clemenza per fermare l’esecuzione prima che sia troppo tardi – si legge in una nota di Justin Mazzola, ricercatore dell’organizzazione, che ricorda che “questa esecuzione sarà effettuata con gas azoto assoluto, un metodo mai utilizzato in precedenza, su un uomo che è stato sottoposto ad un crudele e fallito tentativo di esecuzione solo 14 mesi fa”.

 

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