AgenPress – La Corte europea dei diritti umani ha dichiarato inammissibili una serie di ricorsi contro l’Italia di coppie sia omosessuali che eterosessuali che chiedevano di condannare il Paese perché non permette di trascrivere all’anagrafe gli atti di nascita legalmente riconosciuti all’estero per bambini nati usando, appunto, la maternità surrogata.
“Il desiderio delle coppie di veder riconosciuto un legame tra i bambini e i loro genitori intenzionali – osservano i giudici di Strasburgo – non si è scontrato con un’impossibilità generale e assoluta, dal momento che avevano a disposizione l’opzione dell’adozione e non l’avevano utilizzata”.
Intanto il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella afferma che è opportuno “pensare a una sorta di sanatoria una volta che ci sarà la nuova legge per la perseguibilità dell’utero in affitto, anche per chi lo fa all’estero, visto che in Italia è già vietato per fortuna. Io penso che sia utile introdurre una soluzione legale che non sia un modo di aggirare le leggi per i bambini nati fin qui”.
Una proposta che arriva dopo la richiesta della Procura al Tribunale di Padova di cancellare il riconoscimento di 33 bambini figli di coppie formate da due donne, registrati dal sindaco della città Sergio Giordani a partire dal 2017. Tra questi non figurerebbero bambini nati grazie alla maternità surrogata. Roccella sembra riferirsi invece a una futura sanatoria proprio per i bambini nati grazie alla gestazione per altri per quando sarà approvata la legge che considera l’utero in affitto reato universale.