Polonia. Cittadini al voto per scegliere tra sovranismo e Ue. Diritto e Giustizia tenta la sconfitta di Donald Tusk

AgenPress – Sono in corso le votazioni per le elezioni parlamentari polacche , mentre il governo populista Diritto e Giustizia (PiS) cerca di vincere un terzo mandato e di respingere la sfida dell’opposizione guidata dall’ex primo ministro e presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.

I seggi si sono aperti alle 7 di domenica mattina, ora locale, e le votazioni proseguiranno fino alle 21, quando saranno pubblicati gli exit poll che daranno un primo indizio sui risultati. I sondaggi precedenti al voto suggeriscono che la corsa è troppo serrata per essere decisa, e che la capacità del PiS o della Coalizione Civica di Tusk di formare un governo dipenderà probabilmente dai risultati di altri partiti più piccoli.

Si tratta di eleggere per i prossimi quattro anni 460 deputati del Sejm, la camera bassa del Parlamento, e 100 senatori. Le urne chiudono alle 21, quando sono previsti exit-poll di incerta affidabilità. Stando ai sondaggi, che gli attribuiscono un 33-36% delle intenzioni di voto pur in forte calo rispetto al 43,6% del 2019, al primo posto dovrebbe confermarsi il partito conservatore e populista guidato da Kaczynski. L’alleanza elettorale centrista ed europeista “Ko” dell’ex-presidente del Consiglio europeo Tusk sarebbe seconda con una ‘forchetta’ del 26-28%.

Il PiS governa da otto anni da quando è entrato in carica nel 2015, periodo durante il quale è stato accusato di erodere le norme democratiche nel Paese. Il PiS ha trasformato la televisione pubblica in un braccio di propaganda del governo , ha limitato il diritto all’aborto e ha demonizzato le persone LGBT, i migranti e i rifugiati. Ha anche messo la Polonia in rotta di collisione con Bruxelles per questioni di stato di diritto, che ha visto il congelamento di decine di milioni di euro di finanziamenti europei.

Prima del voto, il PiS ha affermato di essere l’unico partito in grado di proteggere la Polonia da una “invasione” di rifugiati. Il governo ha lanciato un referendum che si svolgerà parallelamente alle elezioni, che pone quattro domande principali, di cui due sulla migrazione. Ci si chiede se la gente sia d’accordo con “l’ammissione di migliaia di immigrati clandestini dal Medio Oriente e dall’Africa”. Il referendum è stato visto come un modo per aumentare l’affluenza alle urne tra la base di sostegno del PiS.

La campagna del PiS si è concentrata anche sulla figura di Tusk, sostenendo che sia un tirapiedi straniero che cerca di distruggere la Polonia per ordine della Germania o della Russia. Il presidente del PiS, Jarosław Kaczyński, durante la campagna elettorale ha descritto Tusk come la “personificazione del male”. Tusk ha descritto le elezioni come “l’ultima possibilità” per impedire al PiS di arrecare danni irreparabili alla democrazia polacca.

I sondaggi nel periodo precedente le elezioni suggerivano che né il PiS né la Coalizione Civile avrebbero ottenuto abbastanza voti per governare da soli, e il risultato potrebbe dipendere da come si comporteranno tre gruppi più piccoli.

 

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