Rovigo. Promossi con 9 in condotta gli studenti che spararono pallini alla professoressa. Valditara chiede spiegazioni

AgenPress – “Rispetto l’autonomia di ogni scuola, tuttavia la scelta di dare 9 in condotta a chi ha aggredito una professoressa mi lascia sorpreso anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare. La scuola è presidio imprescindibile di educazione al rispetto. Ho chiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni che hanno condotto a questa decisione”.

Lo dice il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara a commento della promozione dei ragazzi che colpirono la propria docente, ripresa con dei cellulari nel momento in cui è stata colpita dai pallini di gomma di una pistola ad aria compressa mentre si trovava seduta alla cattedra, intenta a fare lezione.

La docente, Maria Cristina Finatti, colpita al volto da pallini di una pistola ad aria compressa, esprime la sua delusione nel vedere che due dei responsabili sono stati promossi, malgrado l’atto grave.

“È una mancanza di considerazione nei miei confronti. Quell’episodio è stato trasformato in un ‘gioco’, e ora viene ulteriormente sminuito dalla promozione”, afferma la professoressa. La Finatti, sottolinea il ruolo della mascherina che quel giorno le ha salvato l’occhio, e racconta la sua delusione verso il sistema scolastico, che a suo avviso non protegge adeguatamente le vittime.

Nonostante la sua frustrazione, la professoressa sceglie di andare avanti con la sua denuncia. “Non voglio penalizzare i ragazzi, ma sono stata umiliata dal loro video”, dice la Finatti, “è come se avessi inventato tutto, e ciò che dico viene distorto”.

Il fatto che gli studenti non siano stati bocciati per l’incidente del precedente anno scolastico ha sorpreso la docente. “Mi aspettavo che la scuola sottolineasse la gravità dell’incidente con voti bassi in condotta”.

“Avrei cambiato il mio metodo di insegnamento, personalizzandolo in base alle loro personalità. Questo è parte della mia missione come insegnante”.

La Finatti esprime speranza nel Tribunale dei Minori, ritenendo che i ragazzi non abbiano ancora affrontato adeguate conseguenze. “Hanno solo partecipato a incontri con lo psicologo. La mia denuncia prosegue, perché devono ancora pagare. Spero che il Tribunale dei Minori li faccia riflettere”, conclude la professoressa, sottolineando la sua fermezza nel difendere i suoi diritti.

“Con tutto il rispetto per l’autonomia scolastica, trovo davvero diseducativo dare 9 in condotta a chi ha colpito con ‘pallini’ il docente. Il messaggio che passa è quello che un atto così grave non abbia alcuna influenza sulla valutazione della condotta. Mi rassicura il fatto che il Ministro Valditara abbia chiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni di questa decisione”, questo quanto dichiara l’On. Paola Frassinetti, Sottosegretaria all’Istruzione e al Merito.

“Mi ha lasciato davvero esterrefatto la notizia della promozione, a pieni voti e con un bel nove in condotta, dei tre alunni di una Scuola Superiore di Rovigo che ad ottobre scorso spararono pallini con una pistola ad aria compressa contro Maria Cristina Finatti, la loro docente di Scienze della Terra e Biologia e che ripresero le scene con il cellulare, postandole successivamente in rete. Già all’epoca dei fatti la risposta della scuola fu a mio avviso poco incisiva. Perché se è vero che le punizioni fini a se stesse non portano mai nulla di realmente positivo in termini di ricadute, è pur vero che non prendere i giusti provvedimenti minimizza fin troppo la portata dei propri atteggiamenti. Oggi però si è veramente superato il segno, lanciando un messaggio altamente diseducativo e controproducente, perché stiamo praticamente dicendo ai nostri alunni che più si dimostreranno incivili, incoscienti e maleducati a scuola, più la scuola lì premierà, in barba a quei principi di cittadinanza attiva che così tanto amiamo professare. Spero venga fatta chiarezza sulle motivazioni che hanno spinto il dirigente scolastico ed il consiglio di Classe ad attribuire questa valutazione pur in presenza di ripetuti provvedimenti disciplinari: non si può lascia passare un messaggio così distorto sul ruolo di comunità educante che la nostra Scuola deve avere”, questo quanto dichiara il deputato Gimmi Cangiano, Componente della Commissione Istruzione alla Camera.

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