Fermo. Muore 16enne durante uno stage. Unione studenti, sistema volto al profitto e allo sfruttamento

AgenPress – Si chiamava Giuseppe Lenoci, il ragazzo di 16 anni morto in un incidente stradale nelle Marche: era a bordo di un furgone di una ditta di termo-idraulica presso cui stava facendo uno stage. Il mezzo è finito fuori strada contro un albero a Serra de’ Conti in orario di lavoro.

Originario di Monte Urano (Fermo), viaggiava al posto del passeggero (che ha subito il maggiore impatto contro l’albero) ed è morto sul colpo. Il conducente, un uomo di 37 anni, è stato invece sbalzato via dall’abitacolo, finendo a a vari metri di distanza dal mezzo.

Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo del ragazzo dalle lamiere, la polizia locale di Serra de’ Conti, i carabinieri e il 118. Il 37enne è stato trasportato all’ospedale di Torrette di Ancona in gravi condizioni.

Giuseppe che avrebbe compiuto 17 anni a maggio stava frequentando il corso di accompagnamento al lavoro, che prevedeva una parte di lezioni in aula e una parte pratica come stage presso un’azienda. Corsi organizzati da enti di formazione del territorio e finanziati dalla Regione Marche, si apprende da fonti dell’ente regione.

“Questa morte si aggiunge a una lunga lista di morti sul lavoro e all’interno delle scuole morti causati da un sistema malato, volto solamente al profitto. Esprimiamo solidarietà e vicinanza alla famiglia, i compagni di scuola e gli amici del ragazzo”, afferma Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione Degli Studenti.

“Vogliamo sicurezza dentro e fuori le scuole – continuano gli studenti – vogliamo che l’alternanza scuola-lavoro e gli stage vadano aboliti a favore dell’istruzione integrata che metta in critica il sistema produttivo attuale per costruire dai luoghi della formazione un modello diverso di società”.

“Ad una settimana dalla morte di Lorenzo Parelli, durante l’alternanza scuola lavoro, ci troviamo di fronte ad un’altra morte in un luogo di lavoro, dove uno studente non dovrebbe stare. Ci chiediamo quanti altri studenti e giovani debbano morire prima l’idea di un sistema unicamente volto al profitto e allo sfruttamento, cambi, una volta per tutte”

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