Basta slogan di bandiera, si discuta di problemi concreti ย
AgenPress. Nonostante una prima parte dellโanno drammatica nelle carceri, con 57 suicidi nei primi otto mesi dellโanno, il carcere รจ il grande assente della campagna elettorale per le elezioni politiche del 2022.
ร per questo che il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertร personale ha lanciato un appello a tutti i partiti politici e ai loro leader. โIl carcere โ si legge nellโappello โ รจ assente non solo perchรฉ porta pochi voti e scarsi consensi, ma richiede anche uno sguardo ampio e prospettico capace di superare la tendenza di gran parte dellโattuale dibattito politico a guardare solo all’immediato.โ
โIl Garante nazionale invita le forze politiche e i candidati a mettere al centro dei loro programmi il tema dellโesecuzione penale, non per proporre facili e talvolta vuoti slogan di bandiera ma per affrontare concretamente i problemi.โ
Lโappello invita i partiti a un deciso cambio di rotta, liberandosi dello scontro ideologico e ragionando in termini di utilitร e funzionalitร , nel quadro delineato dalla nostra Costituzione.ย Uno spunto di riflessione per una finalitร che deve essere comune: che il carcere sia un luogo adeguato per chi vi opera e funzionale per chi vi รจ ristretto, che dia la possibilitร a tutti di tornare nella societร .
Il Garante nazionale ritiene che alcune criticitร del sistema possano trovare risposte comuni, su almeno quattro punti, al di lร delle diversitร di idee sul carcere. Proposte che non possono non trovare spazio nel dibattito preelettorale, nei programmi e negli impegni dei partiti e delle coalizioni.
- Un impegno dei territori ad aprirsi per istituire delle strutture di accoglienza e di controllo di quelle persone che invece attualmente per pene brevissime sono inutilmente in carcere; persone rappresentano una minoritร sociale che rischia di trovare solo risposte di tipo reclusivo.ย Cosรฌ decongestionando lโattuale sistema sovraffollato.
- Un investimento culturale massiccio sullโistruzione e sulla formazione all’interno delle carceri: su quasi 55mila detenuti ce ne sono 1.200 che frequentano l’universitร ma anche 900 italiani e analfabeti.
- Una immissione importante di professionalitร in carcere al fine di potenziare tutti i percorsi di connessione con il mondo esterno e anche con il suo fondamentale aspetto tecnologico: operatori sociali, educatori, psicologi, mediatori culturali, formatori professionali.
- Una maggiore assunzione di responsabilitร da parte del Servizio sanitario nazionale che in carcere svolge una funzione complessa e impegnativa. Affrontare le difficoltร comportamentali e il disagio psichico deve essere una prioritร .ย Una maggiore attenzione a chi in carcere opera.
โSono alcuni punti su cui รจ possibile trovare convergenza โ scrive il Garante nazionale โ, fermo restando lโimpegno civile di tutti a che il nostro Paese possa comunque avere a breve strutture detentive materialmente adeguate alla sua tradizione democraticaโ.