Mario Baccini: “Rinfranca sapere che la Mafia mi vedesse di intralcio ai suoi progetti”

AgenPress. Voglio ringraziare le forze dell’ordine, i Ros in particolare, che hanno arrestato i criminali e sventato i loro piani: questo dimostra che la Giustizia alla fine vince sempre. Apprendere che cosche mafiose ordivano attentati nei miei confronti non è una cosa piacevole


Come ha reagito alla scoperta, tramite intercettazioni, delle minacce nei suoi confronti del boss Guttadauro?

Io ho appreso tutta questa vicenda soltanto ieri dalla stampa e dalle forze dell’ordine, che mi hanno informato degli arresti. Ovviamente tutta la questione è inquietante, perché apprendere che cosche mafiose ordivano attentati nei miei confronti non è una cosa piacevole. D’altra parte, la cosa che mi rinfranca, l’unica positiva della vicenda, è sapere che loro pensavano che io fossi un ostacolo ai loro interessi. Per concludere voglio ringraziare le forze dell’ordine, i Ros in particolare, che hanno arrestato i criminali e sventato i loro piani: questo dimostra che la Giustizia alla fine vince sempre.

Lei dopo questa vicenda oggi si sente tranquillo o teme ritorsioni?

Le forze dell’ordine mi hanno rassicurato che non sussiste un pericolo imminente riguardo la mia persona, e che hanno informato il Prefetto di Roma di tutta la vicenda. Io confido sia nella magistratura, sia nei Carabinieri, sia nel Prefetto: sono convinto che abbiano ben presente i termini e i confini di tutta questa situazione.

Sia a livello personale, che da parte della redazione di Spraynews, le voglio dare la mia più profonda solidarietà, come vedo le sta arrivando da molte direzioni.

Sì, io ho avuto veramente migliaia e migliaia di manifestazioni di solidarietà, non solo dai cittadini e dalla comunità civile ma anche dalla politica, e devo dire anche a livello istituzionale. Io spero che tutta questa vicenda, senza farne un caso particolare, serva da monito ai giovani mostrando che ancora in Italia chi persegue la giustizia e non si piega all’illegalità può e deve avere un futuro.

Proprio a questo proposito, come valuta il lavoro di chi attualmente in Italia combatte le mafie?

Dai risultati delle indagini dei Ros con i magistrati di Palermo appare evidente che i successi ci sono, quando ovviamente c’è un concorso da parte della comunità civile all’azione delle forze dell’ordine e della magistratura. Noi questa cosa non dobbiamo dimenticarla mai, non dobbiamo mai abbassare le difese, perché il diavolo è sempre dietro le piccole pieghe.

Lei vede un rischio per i giovani in una certa spettacolarizzazione e mitizzazione della mafia, in serie di successo come Romanzo Criminale, che mostrano i malavitosi come figure di grande carisma?

Questo è un rischio che esiste. Io in Parlamento sono stato anche in Commissione Antimafia e posso assicurare che lo Stato nelle sue articolazioni è sempre presente e vigile, e questo ci fa dormire tranquilli tutti: io stesso ho saputo di queste indagini che mi riguardavano solo ieri. Ero completamente all’oscuro, e questo significa che lo Stato lavora bene. Chiaramente però quello degli effetti di fiction e di tante altre cose simili che possono far immaginare in relazione alla malavita dei mondi diversi da quelli reali, veri mondi virtuali, è un rischio oggettivo, ma spero che il ruolo della famiglia e della società civile possa essere anche di ammortizzatore rispetto a questo. Perché da una parte se anche è vero che le fiction hanno un potere deviante per molti giovani, è anche vero che dobbiamo fare qualcosa in più per i giovani, non dargli solo quell’occasione, ma dargli più prospettive e più forza, perché il vero capitale umano che noi abbiamo sono i giovani, senza i quali non c’è futuro. O vinciamo noi, o vince il male.

di Umberto Baccolo (SprayNews.it)

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