Reato tortura, Ilaria Cucchi: “Abolirlo sarebbe una decisione di stampo fascista che farebbe la felicità dei picchiatori”

AgenPress. Ilaria Cucchi, senatrice del Gruppo Misto (Alleanza Verdi e Sinistra), è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus.

Sulla possibile abolizione del reato di tortura.

“Io c’ero nel 2017, quando dopo anni di richiami da parte dell’Europa, dopo sentenze di condanna nei confronti dell’Italia, si è arrivati finalmente ad introdurre il reato di tortura. Una legge non perfetta, per la quale ci siamo battuti. Ricordo i titoli di giornale, con i rappresentanti di qualche sindacato di Polizia che dissero che con quel reato la Polizia avrebbe fatto fatica a lavorare, come se tutti i poliziotti fossero picchiatori. Oggi il governo mette tra le sue priorità l’abolizione del reato di tortura. Voler abrogare una legge così importante significa voler sdoganare la tortura. Pensate oggi alle vittime di quei terribili fatti accaduti a Santa Maria Capua Vetere, quel processo non potrebbe svolgersi, per la felicità dei picchiatori. La mia presa di posizione deriva anche dal fatto che una proposta del genere è assolutamente di stampo fascista. Dopodiché è chiaro che incida molto il mio vissuto, non solo per quanto riguarda la vicenda di mio fratello, ma incide quello che sto vivendo in questi mesi nel mio ruolo di senatrice”.

Sulla situazione delle carceri.

“Ho intrapreso un viaggio nelle carceri. Siamo una squadra e stiamo iniziando un lavoro importantissimo. Siamo ad un tavolo dove si ragiona sul tema carceri, ma a 360 gradi. La polizia penitenziaria è in sotto numero e non è messa nelle condizioni di fare bene il proprio lavoro. Ho visto con i miei occhi che lavorano in condizioni disumane. Mi fa piacere che sia chiaro a tutti che Ilaria Cucchi è tutt’altro che il partito anti-polizia”.

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