25 aprile. Tensioni a Roma tra pro-Palestina e Brigata ebraica. “Terroristi, assassini”. “Fascisti, fuori da Israele”

AgenPress – Momenti di tensioni e provocazioni durante il corteo tra circa 300 membri della comunità ebraica e altrettanti manifestanti pro Palestina a Porta San Paolo.

La Polizia ha accompagnato il deflusso dei sostenitori della Brigata Ebraica dopo una mattinata di tensioni, insulti e lancio di oggetti

Gli ebrei romani in occasione della Festa della Liberazione si sono radunati davanti alla lapide commemorativa accanto a Piramide per ricordare il ruolo della Brigata Ebraica nella Resistenza mentre i manifestanti pro Palestina contestavano l’iniziativa e il ruolo di Israele nella guerra di Gaza. La Polizia ha diviso le due manifestazioni per evitare scontri.

Da un lato i manifestanti pro Palestina, circa 300 persone tra movimento degli studenti palestinesi, antagonisti e collettivi universitari, dall’altro rappresentanti della Brigata ebraica e della comunità ebraica.  “Terroristi” e “assassini”, è questo lo slogan partito dal corteo della Brigata ebraica verso il presidio dei movimenti pro-Palestina (circa 300 persone tra movimento degli studenti palestinesi, antagonisti e collettivi universitari), nel corso delle celebrazioni in scena a Roma, a Piazzale Ostiense. “Fascisti”, è il grido che è invece partito dal presidio dei movimenti palestinesi al gruppo della Brigata ebraica, e ancora “Fuori Israele dalla storia. Fuori i genocidi dalla storia, con la resistenza sempre”.

I due presidi si sono avvicinati, a dividerli il cordone della polizia, mentre gli esponenti della comunità ebraica hanno deposto la corona di fiori. Un manifestante del gruppo della Brigata ebraica ha tentato di forzare il cordone della polizia per raggiungere il presidio pro Palestina, ma è stato bloccato dalle forze dell’ordine. Negli stessi istanti dalla parte della Brigata ebraica sono stati lanciati alcuni sassi verso il gruppo di cronisti presenti.

“Attaccare la comunità ebraica e la Brigata ebraica durante la deposizione delle corone è una cosa indegna”, ha detto Emanuele Fiano, esponente del Pd e della comunità ebraica oggi in manifestazione a Milano con  il fazzoletto della Brigata ebraica al collo. Quelle avvenute a Roma “sono delle violenze brutali, delle violenze brutali ancora più indegne perché  fatte contro i simboli della brigata ebraica”, ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, al corteo del 25 Aprile a Milano insieme alla Brigata ebraica.

“Noi siamo qui oggi per un 25 aprile che sia di tutti, una festa repubblicana che tenga insieme la storia la memoria e il desiderio di preservarle”, ha detto Calenda. Teme contestazioni? “Non me ne importa proprio niente, penso che il 25 aprile non è di nessuno se non dei democratici. Il nostro partito prende il nome dal partito d’Azione. I partigiani azionisti hanno contribuito alla liberazione dell’Italia. Il resto mi interessa poco. Chi ne fa un evento settario contro gli altri non conosce il senso profondo della liberazione”.

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