AgenPress. “L’Ue non può permettersi di farsi trovare un’altra volta impreparata: renda note quali contromisure adotterà per fronteggiare la cosiddetta ‘variante inglese’ del Covid. Il 20 dicembre, il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie ha pubblicato uno studio nel quale si evince come la nuova variante sarebbe in circolo già da novembre; lo studio riporta come questa variante possa avere un impatto sulla diagnostica del virus che, in termini pratici, si traduce per esempio nella necessità di un aggiornamento dei tamponi.
Tra gli aspetti più preoccupanti, essendo molti dei nuovi vaccini anti-Covid basati sulle sequenze delle proteine spike, ci potrebbero essere alcune problematiche relative alla loro efficacia, visto che la ‘variante inglese’ potrebbe essere causata da diverse mutazioni proprio della proteina spike. Ho presentato un’interrogazione alla Commissione Europea affinché chiarisca quali misure intenda adottare per coordinare un’adeguata risposta a questa mutazione, oltre a fare luce sul grado di conoscenza della variante da parte delle istituzioni europee, sia in termini di diagnostica sia in termini di tempistica rispetto alle prossime approvazioni dei vaccini che di tale mutazione non potevano tener conto.
L’auspicio è che non ci sia una risposta poco coordinata degli Stati membri come lo scorso febbraio: abbiamo vissuto mesi terribili, fatti di incertezze e momenti drammatici, in questa fase l’Europa dimostri di aver imparato dagli errori del passato per affrontare le nuove sfide in modo efficace”.
Così in una nota Stefania Zambelli, europarlamentare della Lega, firmataria dell’interrogazione alla Commissione Europea, co-firmata dagli europarlamentari Lega Simona Renata Baldassarre, Susanna Ceccardi e Antonio Maria Rinaldi.