AgenPress – Non ha risposto al gip Walter Biot, l’ufficiale della Marina Militare arrestato per spionaggio su richiesta della Procura di Roma. Nel corso dell’interrogatorio di convalida e garanzia, dopo l’arresto in flagranza martedì sera, il militare della Marina ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il difensore ha chiesto al giudice gli arresti domiciliari. La Procura ha ribadito la misura del carcere. Il giudice si è riservato di decidere.
“Sono frastornato e disorientato ma pronto a chiarire la mia posizione”, ha detto. Il militare, difeso dall’avvocato Roberto De Vita, ha contestato la ricostruzione della vicenda ma “ha chiesto tempo per raccogliere le idee” e quindi potere affrontare l’interrogatorio con gli inquirenti che lo accusano di spionaggio.
Intanto la moglie Claudia Carbonara, al Corriere della Sera che suo marito “era veramente in crisi da tempo, aveva paura di non riuscire più a fronteggiare le tante spese che abbiamo. L’economia di casa. A causa del Covid ci siamo impoveriti, lo sa?”, dice. “Mio marito non voleva fottere il Paese, scusate la parola forte. E non l’ha fatto neanche questa volta, ve l’assicuro, ai russi ha dato il minimo che poteva dare. Niente di così compromettente. Perché non è uno stupido, un irresponsabile. Solo che era disperato. Disperato per il futuro nostro e dei figli. E così ha fatto questa cosa…”, le parole della donna riportate dal quotidiano.
Interpellata sullo stipendio fisso di Biot, Carbonara risponde: “Sì tremila euro, ma non bastavano più per mandare avanti una famiglia con 4 figli 4 cani, la casa di Pomezia ancora tutta da pagare, 268 mila euro di mutuo, 1.200 al mese. E poi la scuola, l’attività fisica, le palestre dei figli a cui lui non voleva assolutamente che dovessero rinunciare”. Poi aggiunge: “Niente vizi, niente lussi, attenzione, solo la vita quotidiana che però a lungo andare fa sentire il suo peso”.