AgenPress. “Serve un intervento a livello europeo affinché si vigili sui contenuti musicali delle case discografiche: la Commissione dovrebbe porre interesse ai testi che incitano al disprezzo per lo Stato, per le forze dell’Ordine o per le donne, che inneggiano allo stupro, al femminicidio, all’aggressività, alla guerra, all’uso di armi e all’abuso di alcol e droghe e alla loro liberalizzazione.
Presenterò, quindi, un’interrogazione per sapere cosa potrebbe fare l’Ue per controllare certe scelte musicali considerando che, a oggi, le canzoni più in voga sono a contenuto violento e sessista e che probabilmente anche questo sta alla base del dilagare del fenomeno delle baby gang”.
Così l’eurodeputato della Lega Paolo Borchia.
“Testi di canzoni inqualificabili che troppo spesso rendono nulli tutti i percorsi educativi contro il femminicidio, la prepotenza e la delinquenza da parte di genitori e insegnanti. Una vigilanza da parte della Commissione sarebbe una grande occasione per l’Europa di aiutarci a promuovere una cultura giovanile positiva, basata sul talento e sul rispetto reciproco, anziché su odio e rabbia che alimentano troppo spesso la criminalità minorile.
Ne ho discusso a Verona a margine dell‘incontro pubblico ‘Giovani, musica, violenza: che futuro ci aspetta?’ insieme ad Alessandro Fusaro, docente di musica, Antonella Elena Rossi, psicologa, e Alessandro Gennari, moderatore”.