Cane in ipotermia muore mesi dopo per infarto periferico. Condannato titolare pensione per animali. Enpa: “Sentenza importante”

AgenPress – Il titolare di una pensione e toelettatura per cani a Gignod, in provincia di Aosta, è stato condannato per abbandono e maltrattamento di animali dal giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Marco Tornatore, a un’ammenda di 670 euro e ha disposto a favore della parte civile una provvisionale di risarcimento di 5.000 euro e il pagamento di 3.590 euro per le spese legali.

“Una sentenza importante – ha commentato Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa – che accende i riflettori sui reati che avvengono proprio nei luoghi in cui gli animali dovrebbero essere accuditi e al sicuro e costituisce un ammonimento a tutti coloro che maltrattano gli animali, tradendo la fiducia di chi glielo affida”.

I fatti risalgono al 10 marzo 2023 quando il maggiore degli Alpini Karim Bensellam Akalay e sua moglie, sposati dal 2016, riuscirono ad andare in viaggio di nozze in una località all’altro capo del mondo. Un viaggio troppo lungo e difficoltoso per Thor, un dobermann di 40 chili e in ottima salute, che aveva sempre viaggiato con loro. Il cane in quei giorni freddi avrebbe dovuto dormire nei box coibentati dotati di riscaldamento presenti nella struttura. La mattina del 14 marzo di due anni fa, invece, un dipendente della struttura ha trovato Thor in fin di vita. Secondo il veterinario che lo ha visitato, il dobermann era arrivato completamente congelato e bagnato con una temperatura corporea di 16 gradi. Era stato subito riscaldato e reidratato. Salvato in extremis dall’assideramento, Thor si è inizialmente ripreso ma dopo soli otto mesi è morto per infarto periferico, presumibilmente dovuto al grande schock fisico subito.

Il maggiore Karim Bensellam Akalay si è rivolto all’Ente Nazionale Protezione Animali per capire cosa fare e come procedere e con il sostegno della stessa presidente, Carla Rocchi ha iniziato il suo percorso all’interno della giustizia. “Oggi giustizia è stata fatta ma nessuno mi ridarà il mio Thor, compagno di vita della nostra famiglia e protagonista di momenti indimenticabili con mia figlia”.

“A volte purtroppo – conclude Carla Rocchi – anche dietro apparenti realtà a cinque stelle, i diritti e la tutela degli animali viene totalmente negata. Pensare a Thor, lasciato al gelo sotto la neve a morire di freddo, mi fa una gran rabbia. Ci sono persone per cui gli animali sono sono solo un business e non si curano delle loro reali esigenze. L’unico modo per difenderci da queste realtà è denunciare. Non rinunciate mai a farlo! Sentenze come quella di oggi sono fondamentali per tutti i Thor che ci sono stati, e per tutti quelli che verranno!”

Advertising

Potrebbe Interessarti

Ultime Notizie