L’UE ribadisce la sua richiesta di rilascio immediato e incondizionato di Navalny e di tutti i prigionieri politici in Russia

AgenPress. Oggi sono tre anni dal ritorno in Russia del politico dell’opposizione russa Alexei Navalny. È stato arbitrariamente arrestato, processato e condannato dopo il suo ritorno dalla Germania, dove stava ricevendo cure mediche dopo un attentato contro di lui in Russia. 

Il signor Navalny è stato avvelenato con un agente nervino tossico del gruppo “Novichok” vietato dalla Convenzione sulle armi chimiche, di cui la Federazione Russa è uno Stato parte.

Da allora l’Unione europea ha seguito da vicino gli sviluppi del suo caso. L’UE ha ripetutamente condannato con la massima fermezza tutte le sentenze motivate politicamente contro di lui per azioni che costituiscono attività politiche legittime e anticorruzione.

Il signor Navalny continua a scontare condanne per motivi politici che ammontano a più di 30 anni. Subisce persistenti maltrattamenti con grandi rischi per la sua vita e gravi violazioni dei suoi diritti umani. L’anno scorso è stato trasferito in una delle colonie penali più remote della regione di Yamalo-Nenets in Siberia, nel tentativo di isolarlo dal resto del mondo. Questa è una chiara indicazione del fatto che il sistema legale russo continua ad essere strumentalizzato contro Navalny e di quanto le autorità russe abbiano paura di lui, anche nel contesto della guerra di aggressione in corso da parte della Russia contro l’Ucraina e delle elezioni presidenziali russe di marzo.

L’UE deplora che tre avvocati che difendono Navalny siano stati aggiunti alla lista russa dei “terroristi ed estremisti” con accuse politicamente motivate nel novembre 2023. Gli avvocati hanno un ruolo fondamentale nel sostenere lo stato di diritto e i diritti umani degli imputati. Gli avvocati restano in custodia cautelare e rischiano fino a sei anni di reclusione.

L’UE ribadisce la sua richiesta di rilascio immediato e incondizionato di Navalny e di tutti i prigionieri politici in Russia, tra cui Yuri Dmitriev, Vladimir Kara-Murza, Ilya Yashin, Alexei Gorinov, Lilia Chanysheva, Ksenia Fadeeva e Ivan Safronov. 

Resta estremamente preoccupata per le condizioni di salute di Alexei Navalny, Vladimir Kara-Murza, Alexandra Skochilenko, Igor Baryshnikov e Alexei Gorinov, gravemente aggravate dalle condizioni carcerarie, dai maltrattamenti e dalla mancanza di accesso a cure mediche adeguate. La leadership politica russa è responsabile della sicurezza, della salute e del benessere di Navalny e degli altri prigionieri e sarà ritenuta responsabile. L’UE ricorda che il divieto della tortura è assoluto ai sensi del diritto internazionale.

L’UE rinnova l’invito alla Russia a rispettare la misura provvisoria della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) che richiede l’immediato rilascio di Navalny dal carcere. L’UE ricorda che la Russia resta tenuta ad attuare pienamente le sentenze della Corte EDU relative alle violazioni dei diritti umani avvenute prima del 16 settembre 2022, data in cui la Russia ha cessato di essere parte della Convenzione europea sui diritti umani. La Russia resta inoltre vincolata dalla Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, dalla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e da altri trattamenti o punizioni inumani o degradanti e dai suoi altri obblighi ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani.

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