Spada (Pres. Assolombarda): “Noi siamo, per natura geografica, nel cuore dell’Europa. Noi siamo, per capacità industriale, il cuore dell’Europa”

AgenPress. Permettetemi di rendere finalmente giustizia a ciò che la nostra industria fa nel mondo: noi siamo “leader globali specializzati”.

E questo è tanto più vero se pensiamo che il made in Italy rappresenta un fenomeno unico nell’odierna competizione globale. Un merito che va ricercato nei molteplici segmenti di altissima qualità e innovazione del tessuto economico che rappresentiamo, frutto di un lavoro durissimo. Il made in Italy è innanzitutto la nostra manifattura.  

Noi siamo “leader globali specializzati” perché le nostre radici sono cresciute e si sono irrobustite anche grazie ad una linfa speciale: quella del nostro territorio.

Il territorio della “Grande Milano”, la città di mezzo – della Pianura, del Mediterraneo, dell’Europa – che da sempre è capace di mettere a sistema le sue molteplici voci: la politica, le università, i cittadini, il terzo settore e ovviamente le imprese. Storicamente qui è sempre stato collocato il baricentro dell’economia italiana. Il baricentro di quella straordinaria piattaforma produttiva che è il Nord Italia. Il baricentro strategico al crocevia dell’Europa.

Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda

Noi siamo, per natura geografica, “Nel cuore dell’Europa”. Noi siamo, per capacità industriale, il cuore dell’Europa. La nostra industria manifatturiera possiede migliaia di campioni piccoli, medi, medio-grandi e grandi che operano con successo a livello internazionale in segmenti altamente specializzati della manifattura. Una peculiarità che è la nostra forza.

Voglio ricordarlo a voce alta, soprattutto a chi crede ancora che l’industria sia nemica di questo Paese.

Ecco allora in anteprima alcuni dati di una ricerca di imminente pubblicazione svolta da Fondazione Edison – che ringrazio – su dati Istat finora mai diffusi, la quale dettaglia e dà sostanza alla reale struttura delle nostre imprese manifatturiere, vere e proprie fuoriclasse dell’export.

Quasi l’80% dell’export manifatturiero italiano viene realizzato da imprese medie, medio-grandi e grandi con un numero di occupati che va da 50 a un massimo di 4.999. Queste imprese sono in totale 9.000.

A queste si aggiungono altre 27.000 piccole imprese con un numero di addetti che va da 10 a 49, le quali coprono un restante 13%.

Le imprese con più di 5.000 lavoratori, invece, sono soltanto 13 e pesano per meno del 7% dell’export. Dunque, il nostro Paese non è né penalizzato dalla mancanza di grandi gruppi industriali, né tanto meno schiacciato su imprese di piccole dimensioni.

È proprio la taglia delle nostre imprese, infatti, che ci permette di essere leader a livello internazionale in quei segmenti produttivi in cui qualità, innovazione, rapidità e flessibilità costituiscono fattori competitivi chiave.

Carlo Bonomi, Presidente della Confederazione generale dell’industria italiana

Sto rimarcando tutto questo perché credo fermamente che, come sistema Paese, dobbiamo essere profondamente orgogliosi del nostro modello manifatturiero.

Un modello che anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha elogiato in occasione della Festa del Lavoro, quando ha affermato:

“Il confronto con l’integrazione del mercato in Europa e poi globale, con i risultati di crescita a doppia cifra dell’export, […] ribadisce il valore del modello dei distretti industriali presenti nel nostro Paese”. 

E, ancora, ha aggiunto:

“Se siamo usciti a testa alta dalla pandemia, e dalle più pesanti conseguenze sociali dovute al prolungato rallentamento delle attività, lo dobbiamo anche alla forza della nostra industria manifatturiera e, dentro di essa, alle aziende più innovative protese sui mercati internazionali”.

Ringraziamo il nostro Presidente della Repubblica per queste affermazioni così convinte e nette.

Queste parole spazzano via anni di declinismo, catastrofismo, vittimismo di maniera in  cui  il valore della nostra industria è stato ingiustamente e superficialmente sminuito da analisti e commentatori delle più varie estrazioni.

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