Ucraina, Vianello (Alt): Non esiste guerra giusta. Votiamo sì a diplomazia, no a invio armi

AgenPress. “Non esiste una guerra giusta, l’Italia ripudia la guerra e per questo annuncio il voto favorevole della componente Alternativa al dialogo, alla diplomazia, alla pace e all’accoglienza e il voto contrario a qualsiasi proposta che preveda la proliferazione delle armi e la continuità della strategia dell’aggressione, da qualunque parte essa provenga”.

Lo afferma Giovanni Vianello, deputato di Alternativa, intervenendo nell’aula di Montecitorio in dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate dalle forze politiche alla Camera al termine dell’informativa del presidente Mario Draghi sulla crisi ucraina.

“La guerra – sottolinea l’esponente di Alternativa – non è una mera controversia politica ma è un fatto personale perché sono le persone che muoiono, sono i più deboli che soffrono, sono le donne e i bambini le prime vittime delle armi e della violenza, un fatto personale che non dovrebbe essere mai deciso da chi, dalle più comode e sicure stanze del potere, lontano da qualsiasi fronte, incita interventi militari, invia armi come se fossero dei pezzi di un Risiko, fallendo miseramente nella sua missione più importante, quella di essere umano”.

“Non si possono chiudere gli occhi – aggiunge Vianello – davanti alle violenze del governo russo. Allo stesso modo non si possono chiudere gli occhi di fronte alle politiche provocatorie della Nato. Quale può essere la risposta alla terribile escalation che ha coinvolto, prima di tutti, il popolo Ucraino? La risposta non potrà mai essere basata sull’alimentare il conflitto bellico. La risposta non potrà mai essere quella di importare altre armi in Ucraina perchè così, inevitabilmente, quelle armi produrranno migliaia di altri morti, sia militari ma anche civili”. “La tragedia delle vittime è la sola verità della guerra, affermava Gino Strada.

Prendendo atto di questa terribile realtà – conclude l’esponente di Alternativa – , abbiamo capito che l’unico modo possibile per dirimere i conflitti è l’idea di promuovere, sempre e comunque, il dialogo con cui la principale attività, non sono gli accordi basati sulle fonti fossili che rendono miliardarie le compagnie petrolifere, ma bensì sono i rapporti umani fondati sulla solidarietà, sul riconoscimento dei diritti dei popoli e il rispetto reciproco”.

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