Libia. Scontri armati tra le milizie in diversi quartieri della capitale. 32 morti e 159 feriti

AgenPress –  Scontri mortali scoppiati sabato nella capitale libica a Tripoli tra i sostenitori dei governi rivali libici, facendo salire  ad almeno 32 morti e 159 feriti il bilancio degli scontri armati iniziati venerdì. Lo ha reso noto oggi il ministero della Sanità del governo di unità nazionale.

Ha aggiunto che 64 famiglie sono state evacuate dalle aree intorno ai combattimenti.

Per tutta la notte di venerdì e l’intera giornata di ieri, spari ed esplosioni sono risuonati in diversi quartieri della capitale. Dallo scorso marzo, due esecutivi contrapposti si contendono il potere: sono quello di Abdelhamid Dbeibah, basato a Tripoli (la capitale, nell’Ovest del Paese) dal 2021 e riconosciuto dalla comunità internazionale e quello di Fathi Bachaga, voluto dai sostenitori del generale Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, nell’Est del Paese con Benghasi come città principale.

Il ministero della Salute ha dichiarato che gli ospedali e i centri medici della capitale sono stati bombardati e alle squadre di ambulanze è stato impedito di evacuare i civili, in atti che “equivalgono a crimini di guerra”.

Il consiglio comunale di Tripoli ha accusato la classe politica dirigente del deterioramento della situazione nella capitale e ha esortato la comunità internazionale a “proteggere i civili in Libia”.

Le violenze hanno causato il panico diffuso tra i residenti di Tripoli. Il filmato diffuso online mostrava case, strutture governative e veicoli apparentemente danneggiati dai combattimenti. Altri filmati mostravano il dispiegamento delle forze della milizia e lo scambio di fuoco pesante nel cielo notturno.

La missione delle Nazioni Unite in Libia ha affermato che i combattimenti hanno comportato “bombardamenti medi e pesanti indiscriminati nei quartieri popolati da civili” di Tripoli.

La missione delle Nazioni Unite in Libia ha affermato che i combattimenti hanno comportato “bombardamenti medi e pesanti indiscriminati nei quartieri popolati da civili” di Tripoli.

La missione ha chiesto un cessate il fuoco immediato e che tutte le parti in Libia “si astengano dall’usare qualsiasi forma di incitamento all’odio e incitamento alla violenza”.

Gli scontri hanno contrapposto la milizia della Brigata rivoluzionaria di Tripoli, guidata da Haitham Tajouri, contro un’altra milizia alleata con Abdel-Ghani al-Kikli, un famigerato signore della guerra noto come “Gheniwa”, secondo i media locali. Più tardi, sabato, altre milizie si sono unite ai combattimenti che si sono diffusi in diverse aree della capitale.

Il governo del primo ministro Abdul Hamid Dbeibah, che ha sede a Tripoli, ha affermato che gli scontri sono scoppiati quando una milizia ha sparato contro un’altra.

I combattimenti, tuttavia, sono molto probabilmente parte della lotta per il potere in corso tra Dbeibah e il suo rivale Primo Ministro Fathy Bashagha che opera dalla città costiera di Sirte.

 

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