Istat: retribuzioni, +2,2% su base annua. Unione nazionale Consumatoti: una vergogna!

AgenPress. Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, a marzo l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie sale del 2,2% rispetto a marzo 2022.

“Una vergogna! E’ inaccettabile che le bollette di luce e gas siano raddoppiate, l’inflazione a marzo sia al 7,6%, pari a un rincaro di 1755 euro per una famiglia media, 1320 euro per un single con meno di 35 anni, mentre gli stipendi salgano solo del 2,2%%, 3 volte e mezzo meno” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Fino a che gli stipendi non sono adeguati all’aumento del costo della vita, preservando il potere d’acquisto delle famiglie, i consumi resteranno al palo e di conseguenza il Pil crescerà, come in questo primo trimestre 2023, dello 0,5%” prosegue Dona.

“Urge il ripristino della scala mobile all’inflazione programmata. Preoccupa, infatti, che il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto, per quanto diminuito, sia ancora pari a 23,4 mesi, ossia due anni. Un tempo abissale inaccettabile, vista l’impennata dei prezzi” conclude Dona.

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