Bce. Visco, tassi di interessi si alzeranno ancora, impossibile dire di quanto. Assicurare un ritorno dell’inflazione

AgenPress – La Bce alzerà i tassi nella misura necessaria ad assicurare un ritorno dell’inflazione: “non possiamo indicare adesso quale sarà il tasso finale, se il 3,5%, il 3,25% o il 3,75%, perché dipende davvero dai dati”.

Lo dice il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco in un’intervista a Bloomberg Tv a margine del G20 di Bangalore. “Il nostro obiettivo è tornare a un’inflazione del 2% nel medio termine. Se dobbiamo essere più restrittivi, saremo più restrittivi”. Visco ha anche definito “necessaria” la “graduale riduzione” dei bond in portafoglio che inizia a marzo.

“Significativamente è un termine che ha diversi significati”, ha detto Visco dopo che il presidente della Bundesbank Joachim Nagel aveva invocato “diversi rialzi significativi”. “La mia interpretazione è ‘determinati’, non grandi”.

“Sostenere la crescita è  importante soprattutto per un paese come l’Italia con una popolazione che invecchia e una trasformazione dell’economia in atto. C’è un piano importante europeo di ripresa che dobbiamo portare avanti: ci servono molti investimenti pubblici in infrastrutture anche quelle digitali e servono anche molti investimenti in infrastrutture immateriali”. Sulla recessione ha detto: “Per l’Europa non è inevitabile: siamo stati sorpresi da una performance molto migliore nell’estate dello scorso anno e ora stiamo valutando la possibilità di una recessione tecnica’ fra fine 2022 e l’inizio di questo anno. Certo c’è un concreto rallentamento, ma è effetto dell’andamento dei commerci e dei prezzi energetici. Sostenere la crescita è importante soprattutto per un paese come l’Italia con una popolazione che invecchia e una trasformazione dell’economia in atto» ha precisato, ricordando che «c’è un piano importante europeo di ripresa che dobbiamo portare avanti: ci servono molti investimenti pubblici in infrastrutture anche digitali”.

Il governatore di Bankitalia è anche entrato nel merito dell’inflazione di fondo (senza alimentari ed energia) a livelli record nel mese di febbraio. “Dobbiamo assicurarci che l’inflazione di fondo non rimanga questi livelli elevati”, ha detto accennando ai rialzi salariali in alcuni Paesi membri dell’area euro. “Questo potrebbe indurre aumenti salariali che vanno oltre ciò che è compatibile con un obiettivo d’inflazione del 2% a medio termine. Per questo stiamo osservando la situazione con grande attenzione, ma non sono preoccupato”.

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