Superbonus. Giorgetti: è “un mostro che ha distrutto la finanza pubblica. Bankitalia: “stop immediato se il nuovo decreto fallisce”

AgenPress – Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che nel suo intervento in audizione alla Camera sul Def ha definito “abnorme e ingiustificata” la misura del 110% con sconto in fattura e cessione. Provvedimenti che “hanno creato un mostro che ha distrutto la finanza pubblica in questi anni e nei prossimi a venire”.

Giorgetti ha ricordato come i bonus edilizi esistano almeno dal 1996 e “hanno contribuito al rinnovamento del patrimonio edilizio e anche alla crescita”. Fenomeno invece che non si è verificato con l’ultimo bonus edizilio: “Che bello sarebbe il Superbonus che fa schizzare il Pil – dice Giorgetti – ma che brutto è quello che crea un grave dilemma su chi deve prendere decisioni, se finanziare Superbonus o limitare i trasferimenti alla sanità, alla scuola, alla cultura. Chi ha deciso questo tipo di politica ha deciso di metterli sul Superbonus e in qualche modo toglierli a qualcun altro”.

Anche Bankitalia ha lanciato un segnale di allarme a Palazzo Chigi con una memoria depositata in commissione Finanze del Senato: se l’ultima stretta non funziona, bisognerà eliminarlo prima del 2025.

L’ultimo decreto, per la Banca d’Italia, “rappresenta un passo necessario per ridurre l’incertezza sui costi del superbonus; l’esperienza del decreto legge n. 11 dello scorso anno sembrerebbe sconsigliare, al fine della sua efficacia, allentamenti rispetto al testo originale”. Quindi, niente deroghe, come era stato fatto un anno fa con il precedente decreto cessioni. Se, poi, “neppure le nuove restrizioni dovessero frenare l’accumularsi dei crediti, l’unica via che rimarrebbe da percorrere – avverte la memoria – sarebbe l’eliminazione del superbonus prima della sua naturale scadenza alla fine del prossimo anno”.

Per il futuro, bisognerà cambiare linea. Crediti d’imposta di entità “potenzialmente rilevante e con caratteristiche innovative dovrebbero essere accompagnati da tetti di spesa sia complessiva (come quelli stabiliti dal DL 39 per le zone terremotate) sia per ciascun beneficiario”. Le aliquote, poi, “non dovrebbero comunque mai avvicinarsi al 100 per cento. Inoltre, andrebbero predisposti, già nella fase di disegno delle misure, una esaustiva base informativa e un efficace meccanismo di monitoraggio dei costi in tempo reale. Infine, gli esiti del monitoraggio andrebbero resi pubblici con chiarezza e tempestività”.

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