Agenpress. “Siamo stati la prima forza politica a comprendere che le regole sanitarie del governo avrebbero trasformato gli “over-the-top” in quasi-monopolisti, anche se di servizio ai cittadini.
Come ha detto Giorgia Meloni, chiediamo che il mercato digitale sia tassato in base al numero di accessi sulle piattaforme. Le piattaforme di e-commerce, di intrattenimento e di cloud computing stanno ricevendo un incremento esponenziale di abbonati e clienti. S
ono fra le poche aziende che, in questa fase, stanno ottenendo profitti come dicono numerosi report. La necessità di una web tax per la difesa del mercato digitale nazionale è una proposta storica di Fratelli d’Italia, che ha presentato numerosi atti per migliorare la web tax introdotta dal governo, tra emendamenti e ordini del giorno: la maggioranza delle aziende multinazionali del digitale non ha una sede fiscale nel territorio nazionale e, nonostante l’introduzione della “web tax” nella legge di bilancio, essa non risolve i problemi di riequilibrio del mercato, anzi li aggrava.
Con i nostri emendamenti e i nostri odg abbiamo impegnato il governo a definire il perimetro di fatturazione ai soli ricavi da servizi digitali e con il meccanismo di “rinforzo” dell’istituzione dell’IP fiscale, sempre come richiesto da nostri atti parlamentari, il mercato italiano sarà tutelato dalle incursioni degli “over-the-top”, così da salvaguardare la sovranità digitale nazionale.Posizione su cui è arrivata anche la commissione Europea, tramite il commissario Vestager.
I grandi capitali dei “sultani digitali” vanno tassati in maniera equa – e con questo lancio un appello al ministro Gualtieri e al ministro Pisano – salvaguardando il mercato digitale italiano, la legittima concorrenza, anche del circuito radiofonico italiano che sta lanciando una piattaforma propria nazionale, e la situazione occupazionale dei lavoratori di tanti settori.”
Così il deputato responsabile Innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone.