AgenPress – “Tutelavo la sicurezza nazionale come dimostra il fatto che almeno tre episodi delittuosi in Francia, Germania e Belgio sono imputabili a persone sbarcate a Lampedusa. Al contrario di quel che sostiene qualcuno l’allarme terrorismo c’era. Quindi la particolare attenzione all’immigrazione irregolare era un obiettivo giusto”.
Lo ha detto, nel corso di dichiarazioni spontanee, il leader della Lega Matteo Salvini al processo, in corso davanti al tribunale di Palermo, che lo vede imputato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato lo sbarco a 147 migranti soccorsi in mare ad agosto del 2019 dalla nave della ong spagnola Open Arms.
“Qui tribunale di Palermo, pronto a prendere parola nell’aula bunker al processo che mi vede rischiare 15 anni di carcere per avere, da ministro dell’Interno, difeso la sicurezza e i confini del mio Paese. A testa alta, orgoglioso di quello che ho fatto”.
Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Marzia Sabella, se il Viminale- Salvini allora era ministro dell’Interno – avesse avuto notizie relative a presunti terroristi tra i profughi soccorsi dalla nave spagnola, ha risposto affermando di non aver avuto informazioni sulla presenza di terroristi a bordo della Open Arms”.
“Fui informato dal capo di gabinetto del ministero che la Open Arms aveva soccorso i migranti in acque internazionali. – ha aggiunto Salvini – Ricordo che avemmo un sospetto legato all’immigrazione clandestina perché sul comandante dell’imbarcazione, Marc Creus, pendeva una richiesta di rinvio a giudizio”. “Quando seppe che Creus era indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina? “, ha chiesto a Salvini la procuratrice aggiunta Marzia Sabella.
“Immagino che me l’abbia detto il capo di gabinetto Piantedosi prima della sua richiesta di ingresso in acque nazionali”, ha risposto Salvini che ha poi, però, sostenuto che lo stato di indagato del comandante non era ostativo al rilascio del porto sicuro alla Open Arms. Successivamente comunque per Creus è stato dichiarato il non luogo a procedere. La pm ha poi chiesto al senatore perchè il passaggio della nave coi migranti a bordo in acque nazionali venne ritenuto non inoffensivo. “La nave non aveva assunto il coordinamento italiano e aveva raccolto i migranti in acque internazionali: in questi casi la regola era ritenere il passaggio non inoffensivo e considerare che non ci fossero le condizioni per concedere il porto sicuro”.