Migranti. Elena Fattori, perché ai campi dovrebbe andare chi percepisce il reddito di cittadinanza?

Agenpress – “Ho una domanda per voi: ma voi ci siete andati almeno una volta raccogliere i pomodori o le olive o l’uva? Ma seriamente eh, non per fare i cittadini bucolici. Io si e tra persone che facevano questo lavoro sono cresciuta, per questo so che state dicendo una cosa senza senso. Per lavorare in agricoltura bisogna avere le forze per farlo e saperlo fare. E’ decisamente più semplice stare seduti dietro a una scrivania e sputare sentenze dietro a uno schermo. Bisogna arrivarci sul luogo di lavoro, in genere molto presto la mattina, bisogna spesso saper lavorare in gruppo in silenzio senza prevaricare il lavoro degli atri perché solo lavorando coordinati si finisce prima e si fa meglio e bisogna sapere come e cosa fare, per bene, sennò si fanno danni”.

Lo afferma Elena Fattori, senatrice del gruppo Misto. “Serve una giusta retribuzione e condizioni di lavoro dignitose per TUTTI in agricoltura , indipendentemente dalla nazionalità e dal colore della pelle. Io spero che questa pandemia ci abbia fatto ricordare il valore della produzione primaria e la sacralità dell’agricoltura”.

“L’attuale capo politico del Movimento 5 stelle, che nessuno ha votato ma che è in cima al mondo per eredità, non sa evidentemente ciò che dice, contraddicendo sé stesso e tutto il comparto agricolo e mettendosi dalla parte dei caporali. Per essere regolarizzato, un migrante, dovrà necessariamente avere un contratto di lavoro, per cui di cosa parla Crimi quando sostiene che si alimenterebbe il lavoro nero?”.

“Naspi e reddito di cittadinanza non riescono a esaudire la domanda di manodopera proveniente dal mondo agricolo e anche in altri paesi della Ue vediamo come spesso i cittadini rispondano esiguamente alle chiamate pubbliche dell’agricoltura, anche per la durezza del lavoro. Crimi vuole mantenere lo status quo in cui l’illegalità si trova a proprio agio e mostra una paura del diverso che ci fa tornare indietro nel tempo. Appare evidente come non conosca il lavoro agricolo e le dinamiche dietro il reclutamento della manodopera”.

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