AgenPress – Sono morti in un incidente stradale Sofia Mancini e Francesco D’Aversa, i due ventenni dei quali non si avevano più notizie da lunedì sera, quando erano stati visti salire a bordo della 500 del ragazzo, all’uscita di una discoteca. La vettura e i corpi sono stati trovati stamane, in una piccola scarpata ai lati della statale 450, vicino ad Affi (Verona).
Il dirupo dov’è finita la vettura non era visibile dalla strada che collega Lazise ad Affi. E’ stata una squadra di operai di Veneto Strade ad accorgersi stamane di alcuni pezzi di carrozzeria semi-coperti dai cespugli.
L”utilitaria, capovolta e coperta dalla vegetazione, è stata notata da alcuni operai della manutenzione stradale.
Purtroppo i soccorritori una volta sul posto si sono accorti che all’interno dell’auto erano presenti i due ragazzi: la ragazza è stata identificata subito perché aveva con sé i documenti. L’ipotesi è che i ragazzi siano rimasti vittime di un incidente.
Le celle dei loro cellulari erano state agganciate in provincia di Brescia e in provincia di Verona: poi dei due non si hanno avuto più notizie. I loro telefoni cellulari risultavano spenti già quella notte.
Si ipotizza che siano andati distrutti nell’incidente o che la batteria si sia esaurita. Per le ricerche si erano attivati i vigili del fuoco e tanti volontari. Per sorvolare la zona era stato utilizzato anche un elicottero Drago 149, ma per due giorni nessun esito positivo alle ricerche. Fino alla triste notizia di questa mattina.
Sofia 20 anni, era residente con la famiglia a Costermano. Francesco 24 anni, che lavorava a Verona, era originario di Taranto. Le ricerche, effettuate anche con droni ed elicotteri, si erano concentrate ieri sulla sponda del Lago di Garda tra Calmasino e Lazise, dove le celle telefoniche avevano agganciato lunedì notte per pochi istanti il cellulare di Sofia.
Elisa era stata vista per l’ultima volta nella notte tra lunedì 17 e martedì 18 mentre si allontanava da una discoteca delle Torricelle, una località di Verona, in compagnia del coetaneo, che pare lavorasse come pizzaiolo nel capoluogo. Dopo un silenzio di quasi due giorni, era stato il sindaco di Costermano, Stefano Passarini, d’accordo con la famiglia di Elisa, a dare l’allarme con un post sui social, per chiedere a chiunque avesse notizie di contattare le forze dell’ordine.