AgenPress – Un accordo “è possibile”, anche se “ci sono ancora grandi questioni” aperte: lo ha detto il premier Mark Rutte nella notte, parlando alla stampa olandese. Tra i punti ancora da chiarire “lo stato di diritto, il mix sussidi e prestiti, l’ammontare dei sussidi, e i rebates”. Rutte ha parlato di “alcuni progressi” sul fronte governance, “ma ancora non ci siamo”, e aperta resta anche la discussione sul bilancio 2021-2027.
Per il cancelliere austriaco Sebastian Kurz “c’è ancora molta strada da fare domani”, e per Angela Merkel, è “ancora possibile” che non vi sia “nessun accordo” al vertice europeo. C’è molta buona volontà ma anche molte posizioni diverse farò ogni sforzo ma è ancora possibile che oggi non si possano ottenere risultati”.
I leader Ue sembra si stiano avvicinando ad una cifra di compromesso sulla dotazione dei sussidi del Recovery Fund. Il tentativo sarà quello di non scendere sotto i 400 miliardi di euro, anche se non sarà facile, vista la determinazione dei Frugali (Olanda, Svezia, Austria, Danimarca) e Finlandia a sforbiciare il più possibile. D’altra parte però, non scendere al di sotto di una certa soglia sarà necessario per ottenere l’ok di Italia e Spagna ad inserire il ‘super freno di emergenza’ sulla governance dell’attuazione dei piani nazionali di riforma. Lo spiegano fonti diplomatiche europee al termine della seconda giornata della plenaria del vertice europeo, mentre a notte inoltrata è in corso una nuova riunione del presidente del Consiglio europeo Charles Michel con i leader dei frugali, la premier finlandese, la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il presidente francese Emmanuel Macron.
Secondo fonti italiane, nella serata di ieri è emersa l’ipotesi che il punto di caduta possa essere quello di 420 miliardi di sovvenzioni e 330 di prestiti.