Casa Green parte male: traguardi irrealistici, tempi troppo stretti e nessun sostegno pubblico

AgenPress. Da Re su approvazione “Casa Green” «Traguardi irrealistici, tempi troppo stretti e nessun sostegno pubblico. Il “Casa green” parte davvero male».

Lapidario il commento di Gianantonio Da Re, membro del gruppo Identità e Democrazia, che ha votato contro il piano della Commissione europea sulla Prestazione energetica nell’edilizia.

Per gli edifici abitativi, il documento prevede – tra le altre cose – la riduzione delle emissioni del 16% entro i prossimi 6 anni e del 22% entro il 2035, nessun combustibile fossile per i riscaldamenti abitativi entro il 2040, nessun sostegno economico previsto da parte della Commissione che quindi demanda agli Stati membri il reperimento delle risorse.
«Appare evidente che le case degli Italiani non potranno seguire queste direttive – ha commentato Da Re – . Forse l’Europa dimentica il nostro passato, la nostra storia, le nostre città e i nostri borghi». «Ancora una volta, dunque, la Commissione scarica sugli Stati membri e sui cittadini gli oneri di scelte che rincorrono malamente una politica green che non pare in grado di calarsi nella realtà delle nostre comunità, imponendo cambiamenti che devono essere guidati dal buon senso prima che da folli rincorse ecologiste», ha concluso l’europarlamentare.
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