Carne coltivata. +Europa: “governo blocca la ricerca. E’ divieto anti-scientifico, anti-europeo e anti-italiano”

AgenPress – Mercoledì prossima e la Camera dovrebbe esprimersi sul ddl della carne coltivata e + Europa ha annunciato di aver depositato una pregiudiziale di costituzionalità su questo disegno di legge, “perché viola le norme europee sul mercato comune e il principio della libertà di impresa garantito dall’articolo 41 della Costituzione italiana”.

Questa pregiudiziale si basa su due punti principali: “Il primo riguarda l’impatto che la norma avrebbe sulla libertà di iniziativa economica  privata, che non può essere vietata per legge ordinaria se non in contrasto con la salute”. Il secondo è che “il diritto europeo può essere l’unico a vietare l’immissione sul mercato di un prodotto”, ha spiegato il segretario di +Europa, Riccardo Magi, durante la conferenza stampa che si è svolta oggi alla alla Camera dei deputati.

Quello contro la carne coltivata “è un divieto anti-scientifico, anti-europeo e anti-italiano”. A dirlo è + Europa che muove questa critica al disegno di legge promosso dal governo che vieta in Italia la produzione e la commercializzazione della carne coltivata.

“Questa normativa significa travolgere nei fatti anche le potenzialità della ricerca scientifica. Questo provvedimento è espressione diretta di una cultura politica reazionaria di chi vuole tenere fuori la modernità e l’innovazione dal contesto pubblico nazionale. È insensata perché vieta una cosa che ancora non c’è, e se ci fosse non sarebbe possibile vietarla”.

Magi e Della Vedova hanno mostrato dei vetrini da laboratorio con all’interno i tessuti prodotti in forma sperimentale da Cesare Gargioli, professore associato all’Università di Roma Tor Vergata, che ha fatto una precisazione: “Non ci improvvisiamo come generatori di carne coltivata. Veniamo da venti anni di studi sui tessuti a scopo terapeutico. Non c’è nessuna modifica delle cellule. Sono le stesse solo che, come le piantine in una serra, crescono in un ambiente controllato”.

Per Emma Bonino il ddl del governo “è strampalato, perché si tratta di impedire una cosa che ancora non c’è. Nel nostro Paese c’è il terrore del nuovo, della ricerca. Noi andiamo avanti sulla battaglia impopolare di minoranza, non ci spaventa”.

Per la senatrice Elena Cattaneo “la votazione parlamentare” sul ddl “porterà probabilmente il nostro Paese a esprimere il triste vanto di essere il primo a vietare la carne coltivata. Di fronte alle scelte legislative” c’è bisogno di studi e razionalità e non di creare nemici esterni. Si espone il Paese a una bocciatura in sede europea”.

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