Remind: non basta una direttiva Europea energetica per l’Immobiliare pubblico e privato

OCCORRE UN PIANO DI SVILUPPO SOSTENIBILE ENERGETICO, AMBIENTALE, ECONOMICO E SOCIALE


AgenPress. Si è svolta il 12.01.2023 la riunione del Comitato Tecnico-Scientifico Remind per verificare gli impatti in Italia della nuova direttiva sulla prestazione energetica.

L’incontro coordinato dal Presidente Nazionale Remind Paolo Crisafi ha visto l’introduzione dell’esperto Remind Marco Mari, Presidente di Gbc Italia. Ha fatto seguito un approfondimento da parte di Tommaso Accetta Presidente Giovani Remind, di Carlo Corazza Direttore Ufficio Italia del Parlamento Europeo e di Renato Loiero Consigliere per le Politiche di Bilancio del Presidente del Consiglio, intervenuto come Membro del Comitato Tecnico-Scientifico Remind.

Paolo Crisafi Presidente Remind e Renato Loiero Economista

Il comparto Immobiliare allargato intende continuare a fornire spunti e idee alle Istituzioni governative, parlamentari e locali, tenendo conto della visione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che in più occasioni ha fatto presente che la legge di bilancio appena varata è il primo provvedimento del programma di governo che vede la casa come bene primario da non aggravare con ulteriori tasse in una ottica di messa in sicurezza e di sviluppo sostenibile energetico, ambientale, economico e sociale dell’Italia.

Marco Mari esperto Remind

In tale ottica si potrebbe applicare la visione di sistema dell’immobiliare allargato con un focus sul patrimonio immobiliare pubblico che secondo autorevoli fonti è valutato in circa 300 miliardi. Già nel 2010 il Dipartimento del Tesoro teorizzava un patrimonio pubblico a valori di mercato procedendo a un censimento dei beni immobili, concessioni e partecipazioni, cercando una nuova cultura contabile che non si fermasse al mero valore registrato dalla Ragioneria Generale. Bisogna inserire concetti nuovi come la valorizzazione e il valore delle compravendite sul mercato attraverso coefficienti e algoritmi basati sulle buone pratiche a livello globale. Bisogna mettere in campo procedure di armonizzazione tra i parametri utilizzati dal Pubblico e dal Privato come, ad esempio, per quanto riguarda i numerosi criteri di misurazione che vanno a popolare banche dati.

Carlo Corazza Direttore Ufficio Italia Parlamento Europeo

Il patrimonio immobiliare pubblico è costituito prevalentemente da immobili posseduti e/o gestiti prevalentemente da Cdp, Demanio e Invimit. Le proprietà immobiliari sono, inoltre, parte degli attivi di alcuni Dicasteri quali ad esempio i Ministeri della Difesa, della Giustizia e degli Interni, oltre che gli Enti locali. Grandi complessi immobiliari sono inoltre posseduti da società pubbliche come Poste e Ferrovie.

Rimangono fuori dal perimetro descritto gli immobili di Enti previdenziali quali ad esempio Inps e di Inail.

Si tratta prevalentemente di immobili che necessitano di interventi di manutenzione/riqualificazione in una ottica ESG. Tutto ciò passa necessariamente attraverso la valorizzazione degli immobili al fine di renderli appetibili, sostenibili e funzionali.

La crescita sostenibile dell’economia europea passa attraverso investimenti nei settori più innovativi e strategici quali piccole e medie imprese, transizione energetica, abitabilità green, strutture health care e progetti legati alla formazione.

Bisogna riattivare le politiche di social housing, pensando ai giovani e agli anziani; è necessario introdurre misure a sostegno delle assicurazioni, della previdenza, della salute, della sicurezza, dello sport, della cultura, del turismo e dell’accoglienza investendo, altresì, su innovazione, tecnologia e trasformazione digitale per le città e i territori smart per uno sviluppo economico sostenibile della Nazione.

Ha chiuso i lavori della giornata Tommaso Accetta Presidente dei Giovani Remind affermando “In un mondo in rapida evoluzione, l’Europa si trova ad affrontare sfide urgenti, come il degrado ambientale e i cambiamenti climatici, la rivoluzione digitale, la transizione demografica, le migrazioni e le disuguaglianze sociali, e le città sono spesso in prima linea nella ricerca di nuove soluzioni.

Tommaso Accetta Presidente Giovani Remind

In francese, sviluppo sostenibile si traduce come “developement durable”, sviluppo “durabile” o duraturo. Dunque uno sviluppo che garantisca una certa permanenza nel tempo. In questo senso più autentico, legato alla durabilità, deve porsi al centro dell’interesse delle aziende. Fino a qualche tempo fa il concetto di sostenibilità era legato prettamente all’ambito economico, ovvero mantenere i profitti costanti. Oggi sostenibile mantiene sempre quell’accezione economica ma con una clausola aggiuntiva che prescrive di agire in maniera tale da non peggiorare le condizioni naturali e ambientali. Questa missione risulta essere molto complessa, non tanto per la messa in gioco di strumenti attui a conseguirla, ma per un fattore più difficile da sostituire: la mentalità. Ovviamente non è una questione di maggiore o minore di civiltà. Non mi piace metterla su questo piano. Semplicemente la nostra mente è portata a ragionare in modo lineare. E questo avviene in tanti campi, in tante situazioni. Si produce un bene, lo si adopera e poi lo si dismette. Tuttavia è proprio al termine del processo che nasce il problema. I rifiuti o vengono lasciati in discarica, inquinando, o vengono bruciati, producendo co2.

Da questa consapevolezza la necessità di imporre un cambio di rotta che significa soprattutto un cambio di mentalità da cui nasce l’economia circolare. All’interno di Remind, insieme al settore ecologia e creato del Vaticano, sulla scorta dall’enciclica “Laudato si”, sono stati elaborati 10 comandamenti verdi che possiamo di buon grado definire universali – da cui abbiamo ricavato delle regole pratiche per aiutare ad affrontare questa transizione. L’economia ha, non solo la possibilità, ma soprattutto la necessità e il dovere di essere sostenibile. E questo produrrà effetti positivi non solo sul mondo ma soprattutto sulla vita delle persone”.

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