Giornata mondiale del Cancro. Nel 2022 in Italia ci sono state 390.700 nuove diagnosi

AgenPress. Oggi, 4 febbraio, si celebra la 23esima Giornata mondiale contro il cancro, promossa dalla UICC- Union for International Cancer Control e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Nel 2022, in Italia, ci sono state 390.700 nuove diagnosi di cancro, 205mila negli uomini e 185.700 nelle donne. Nel 2020 erano state 376.000: in due anni si è registrato un incremento di 14.100 casi.

Il tumore diagnosticato più frequentemente, lo scorso anno, è il carcinoma della mammella, con 55.700 casi (+0,5% sul 2020). Poi c’è quello del colon-retto (48.100 casi, 1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), quello del polmone (43.900, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), della prostata (40.500, +1,5%) e della vescica (29.200, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne).

Prima viene scoperto, più facile è curarlo e maggiori sono le possibilità della persona di sopravvivere alla malattia. La sopravvivenza a 5 anni per il cancro al seno è del 94% allo stadio I e solo del 19% allo stadio IV”.

Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration ha approvato la sperimentazione del primo medicinale contro il cancro, ritenuto persino meno dannoso della chemioterapia da parte degli scienziati di Singapore che l’hanno brevettato. Sarebbe un passo importante per la scienza, visto che in passato i tentativi per trovare delle cure non sono mai stati particolarmente efficaci in questo senso.

DI COSA SI TRATTA

La Fda ha approvato la sperimentazione sul farmaco creato a Singapore, dove si combina un anticorpo monoclonale specializzato nel riconoscere le cellule tumorali e un farmaco in grado di aggredirle. È di fatto quello che si chiama un “coniugato anticorpo-farmaco (Adc)”, il primo del genere messo a punto a Singapore, ed è indicato con la sigla EBC-129.

COME FUNZIONA

“Si tratta di una nuova ed entusiasmante classe di biofarmaci molto potenti e progettati come una terapia mirata per il trattamento dei tumori”, ha dichiarato Andre Choo, vicedirettore esecutivo del Bioprocessing Technology Institute (Bti) dell’Agenzia governativa per la scienza, la tecnologia e la ricerca (A*STAR). Il nuovo approccio punta, infatti, a distruggere le cellule malate senza colpire quelle sane ed è stato inoltre progettato per riconoscere le cellule sia dei tumori più comuni, sia delle forme più rare.

MENO TOSSICO DELLA CHEMIO

Secondo gli studi di Singapore, questa tipologia di farmaci avrebbe meno effetti collaterali rispetto alla chemioterapia, che distrugge sia le cellule cancerose che quelle sane.

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