Elezioni. Prodi, con vittoria centrodestra democrazia meno liberale. Da M5s e Calenda attacchi surreali al Pd

AgenPress – “Se il centrodestra dovesse raggiungere i suoi obiettivi, questo porterebbe a una democrazia meno liberale.  A un Paese che non tiene conto del futuro. Purtroppo siamo arrivati a questo anche per la responsabilità dei partiti tradizionali che hanno perso il contatto con i cittadini”.

Così Romano Prodi, in un’intervista al Corriere della Sera. “Gli eventi di questi giorni dimostrano che i partiti basati su un leader personale hanno sempre una pericolosa volubilità istituzionale. In fondo, con tutti i suoi difetti e i suoi errori, il Pd rimane, come dice il suo nome, un partito democratico”.

Prodi parla anche dei “continui attacchi al Pd da parte di 5Stelle e Calenda” che “sono irragionevoli, ma soprattutto politicamente incomprensibili. C’è un vero accanimento: considerano il Pd come l’unico nemico. Ma dov’è la ragione? Non pensano anche al loro futuro? Che ritorno possono avere in un Paese con una maggioranza assoluta di destra? È questo il loro disegno? Lo trovo un atteggiamento surreale, postmoderno”.

“Evidentemente  non si è voluto capire che è la legge elettorale che obbliga ad alleanze ampie. A destra, dove esistono diversità anche maggiori, l’hanno capito benissimo”. L’ex premier si schiera dalla parte di Enrico Letta: “Sento molti slogan urlati dagli altri partiti, che coltivano il piccolo interesse e guardano al breve periodo. Letta invece ha un modo serio di affrontare le questioni ed è costretto a lottare in un contesto e in un Paese che non sembra voler ascoltare spiegazioni, ma solo slogan”.

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