Agenpress – “Sono accaduti fatti gravissimi che riguardano il ministro Bonafede. Di fronte alle dichiarazioni di un Pm impegnato nella lotta alla mafia, che gettano un ombra sul ministro non bastano le parole sui social. Fi è distante dal ministro e da Di Matteo, abbiamo un approccio garantista, ma quanto accaduto è grave e il luogo dove chiarire è il Parlamento, che anche nell’operato del premier Conte è stato spesso esautorato”.
Lo dice Maria Stella Gelmini di Forza Italia, che insieme a Lega e Fdi ha chiesto in Aula alla Camera che il ministro Alfonso Bonafede venga a riferire per una informativa urgente per chiarire sulle accuse mossegli dal Pm Nino Di Matteo.
M5s, con Nicola Provenzano, ha appoggiato la richiesta in nome “della trasparenza” affermando che in tal senso il ministro Bonafede era già venuto in Parlamento a rispondere ad altre interrogazioni.
Anche il Pd e Iv, rispettivamente con Walter Verini e Gennaro Migliore si sono detti favorevoli, ma hanno criticato Di Matteo per aver pronunciato in Tv le sue affermazioni. “Non è ammissibile – ha detto Verini – che un membro del Csm dica in Tv cose relative a fatti accaduti due anni prima che colpiscono la credibilità delle istituzioni”. Verini si è detto “sicuro” che Bonafede verrà in Parlamento a chiarire. “Non entro nel merito del dibattito – ha affermato Migliore – l’unica cosa non plausibile è che una discussione del genere avvenisse in Tv”. Migliore ha anche auspicato che si faccia “chiarezza anche in sede di Csm. E’ evidente che questa deriva mediatica colpisce chi l’ha utilizzata a piene mani”.