AgenPress – E’ morto il piccolo Haidar. Era rimasto intrappolato per tre giorni in un pozzo è morto pochi istanti dopo essere stato tirato fuori vivo.
Ne dà notizia du Twitter Anas Haqqani, consigliere del governo. “Tristemente il piccolo Haider è stato separato da noi per sempre. Oggi la nostra Nazione è ancora ostaggio di una grande tragedia” ha scritto.
Il bambino è scivolato martedì sul fondo di un pozzo scavato a Shokak, un villaggio inaridito nella provincia di Zabul, a circa 400 chilometri (250 miglia) a sud-ovest della capitale Kabul.
Il portavoce della polizia di Zabul, Zabiullah Jawhar, ha detto all’AFP che Haidar si stava aggrappando alla vita quando i soccorritori lo hanno raggiunto.
“Nei primi minuti dopo il completamento dell’operazione di salvataggio, respirava e l’équipe medica gli ha fornito ossigeno. Quando l’équipe medica ha cercato di portarlo all’elicottero, ha perso la vita”.
Il nonno di Haidar, il 50enne Haji Abdul Hadi, ha detto all’AFP che il ragazzo è caduto nel pozzo mentre cercava di “aiutare” gli adulti a scavare un nuovo pozzo nel villaggio devastato dalla siccità.
Nelle ultime ore le autorità avevano lanciato un appello per ricevere assistenza tecnica, ma la chiamata ai soccorsi non è stata sufficiente per salvare la vita del bimbo. Haidar era rimasto incastrato a una profondità di 10 metri, in un pozzo profondo in tutto 25, evitando dunque l’impatto con il suolo. I soccorritori stavano tentando una via d’accesso per arrivare al punto in cui era bloccato. Dopo aver calato una fune con una telecamere per perlustrare il pozzo, era iniziata l’operazione di scavo per tentare di raggiungere il bambino in diagonale.
Alti funzionari del governo talebano di recente insediamento hanno supervisionato l’operazione di salvataggio a Shokak, seguiti da centinaia di curiosi abitanti del villaggio.
Alcuni funzionari talebani hanno pubblicato video della delicata operazione dicendo che era un esempio di come il nuovo regime, ampiamente criticato per le violazioni dei diritti, non risparmierebbe nulla per prendersi cura dei cittadini.
Il video condiviso giovedì sui social ha mostrato il ragazzo incastrato nel pozzo ma in grado di muovere le braccia e la parte superiore del corpo.
“Stai bene figlio mio?” si sente dire suo padre. “Parla con me e non piangere, stiamo lavorando per farti uscire.”
“Va bene, continuerò a parlare,” risponde il ragazzo con voce lamentosa.
Il video è stato ottenuto dai soccorritori che hanno abbassato una luce e una telecamera nello stretto pozzo con una fune.
Gli ingegneri che utilizzano bulldozer hanno scavato una trincea a fessura aperta da un angolo in superficie per raggiungere il punto in cui era intrappolato Haidar.
Una grossa roccia ha bloccato gli ultimi metri, che gli operai hanno rotto con i picconi venerdì mattina.
La tragedia ricorda quella del piccolo Ryan, caduto in un pozzo in Marocco, dove è rimasto per diversi giorni. I soccorritori erano riusciti a estrarlo ma le sue condizioni erano gravissime ed è morto.