Papa Francesco. Appello per i Paesi dilaniati dai conflitti e dalla fame e alle tensioni tra israeliani e palestinesi

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AgenPress – Cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità?. In questo tempo di pandemia ce ne rendiamo conto ancora di più. La nostra capacità di relazioni sociali è messa a dura prova; si rafforza la tendenza a chiudersi, a fare da sé, a rinunciare a uscire, a incontrarsi, a fare le cose insieme”.

Lo ha detto Papa Francesco nella benedizione Urbi et Orbi in occasione del Natale.

“Vediamo ancora tanti conflitti, crisi e contraddizioni. Sembrano non finire mai e quasi non ce ne accorgiamo più. Ci siamo abituati a tal punto che immense tragedie passano ormai sotto silenzio; rischiamo di non sentire il grido di dolore e di disperazione di tanti nostri fratelli e sorelle”.

“Pensiamo al popolo siriano, che vive da oltre un decennio una guerra che ha provocato molte vittime e un numero incalcolabile di profughi”. “Guardiamo all’Iraq, che fatica ancora a rialzarsi dopo un lungo conflitto – ha proseguito -: il popolo afgano, che da oltre quarant’anni è messo a dura prova da conflitti che hanno spinto molti a lasciare il Paese”.

“Ascoltiamo il grido dei bambini che si leva dallo Yemen, dove un’immane tragedia, dimenticata da tutti, da anni si sta consumando in silenzio, provocando morti ogni giorno”.

“Ricordiamo le continue tensioni tra israeliani e palestinesi, che si trascinano senza soluzione, con sempre maggiori conseguenze sociali e politiche – ha continuato Bergoglio -. Non dimentichiamoci di Betlemme, il luogo in cui Gesù ha visto la luce e che vive tempi difficili anche per le difficoltà economiche dovuti alla pandemia, che impedisce ai pellegrini di raggiungere la Terra santa, con effetti negativi sulla vita della popolazione. Ricordiamo le continue tensioni tra israeliani e palestinesi, che si trascinano senza soluzione, con sempre maggiori conseguenze sociali e politiche”.

“Pensiamo al Libano – ha aggiunto -, che soffre una crisi senza precedenti con condizioni economiche e sociali molto preoccupanti”.

“Principe della Pace, assisti l’Etiopia nel ritrovare la via della riconciliazione e della pace attraverso un confronto sincero che metta al primo posto le esigenze della popolazione”, ha dichiarato Bergoglio.

“Ascolta il grido delle popolazioni della regione del Sahel, che sperimentano la violenza del terrorismo internazionale. Volgi lo sguardo ai popoli dei Paesi del Nord Africa che sono afflitti dalle divisioni, dalla disoccupazione e dalla disparità economica; e allevia le sofferenze dei tanti fratelli e sorelle che soffrono per i conflitti interni in Sudan e Sud Sudan”.

 

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