Agenpress – Fca e Psa progettano di unire le forze per creare un leader mondiale in una nuova era della mobilità sostenibile”. Lo annunciano le due società. Il piano per l’aggregazione – si legge nella nota – fa seguito a intense discussioni tra i management team delle due società. Entrambi condividono la convinzione che ci sia una logica convincente in una mossa così audace e decisiva, che creerebbe un gruppo leader nel settore con le dimensioni, le capacità e le risorse per cogliere con successo le opportunità e gestire efficacemente le sfide di questa nuova era della mobilità.
L’aggregazione si fonderà sulla solidità di Fca in Nord America e in America Latina e quella di Psa in Europa e unirebbe “la forza del brand dei due gruppi nei segmenti luxury, premium, veicoli passeggeri mainstream, suv, truck e veicoli commerciali leggeri, rendendoli ancora più forti”.
La nuova società “unirebbe le ampie e crescenti competenze di entrambe le società in quelle tecnologie che stanno plasmando la nuova era della mobilità sostenibile, tra cui la propulsione elettrificata, la guida autonoma e la connettività digitale”. Il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione sarà controllato al 50% dagli azionisti del gruppo Psa e al 50% dagli azionisti di Fca. La nuova capogruppo sarebbe quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e continuerebbe a mantenere una importante presenza nelle attuali sedi operative centrali in Francia, Italia e negli Stati Uniti.
Lo statuto della nuova società risultante dalla fusione dovrebbe prevedere che il sistema di loyalty voting operi in modo tale da non assegnare ad alcun azionista voti in assemblea in misura eccedente il 30% del totale dei voti espressi. Si prevede inoltre che non ci sia alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale maturino dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione.
Un periodo di standstill di 7 anni a partire dal perfezionamento della fusione troverebbe applicazione in relazione alle partecipazioni azionarie di Exor, Bpifrance Participations, Dfge la famiglia Peugeot. Exor, Bpifrance Participations e la famiglia Peugeot sarebbero inoltre soggetti a un periodo di lock-up di 3 anni in relazione alle rispettive partecipazioni. Unica eccezione alla famiglia Peugeot sarebbe concesso di aumentare del 2,5% la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione nei primi 3 anni successivi al closing, esclusivamente acquisendo azioni da Bpifrance Participations e Dfg.
“Sinergie annuali a breve termine stimate in circa 3,7 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti”. È uno degli obiettivi che si raggiungerebbero con la creazione del nuovo gruppo tra Fca e Psa. Lo scrivono le due società nella nota congiunta diffusa stamattina. L’aggregazione proposta tra Fca e Psa creerebbe il 4° costruttore automobilistico al mondo in termini di unità vendute (8,7 milioni di veicoli), con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro, sulla base dell’aggregazione dei risultati del 2018 ed escludendo Magneti Marelli e Faurecia.
Lo comunicano le due società sempre nella nota congiunta che hanno diffuso. Prima del perfezionamento dell’operazione Fca distribuirebbe ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro e la propria partecipazione in Coma. Peugeot distribuirebbe ai propria zionisti la partecipazione del 46% in Faurecia. Fca e Psa lavoreranno “per raggiungere nelle prossime settimane, al termine delle discussioni, un Memorandum of Understanding vincolante”. Lo affermano i due gruppi in una nota congiunta. Il Consiglio di Sorveglianza di Peugeot e il consiglio di amministrazione di Fca hanno concordato all’unanimità – spiegano le due società – di lavorare a una piena aggregazione dei rispettivi business tramite una fusione paritetica. Nella nuova società che Fca e Psa stanno progettando John Elkann sarà presidente, Carlos Tavares ceo e membro del consiglio di amministrazione. Ci sarà una capogruppo olandese e una governance bilanciata tra gli azionisti con una maggioranza di consiglieri indipendenti.
C’è una fortissima preoccupazione per gli stabilimenti. In Italia c’è una capacità produttiva installata di 1,5 mln di auto, ma ne vengono prodotte meno della metà. I nostri stabilimenti sono pieni di cassintegrati, la fusione è molto rischiosa”. Così Francesca Re David, segretario generale Fiom Cgil questa mattina a Radio anch’io, Rai Radio1, secondo quanto riporta una nota della trasmissione. “Si conferma una propensione europea ed un grande gigante potenzialmente europeo che è nella linea di ciò che sosteniamo”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a Bolzano, commentando le notizie sulla fusione tra Fca e Psa.
“Occorre considerare la concorrenza in Europa non solo in chiave nazionale – ha aggiunto Boccia – Abbiamo bisogno di giganti europei per affrontare le sfide con Cina e Usa”. La fusione, ha concluso, darebbe vita ad “una dimensione aziendalistica interessante”.