AgenPress – “E’ evidente che la stagione è finita. Abbiamo sentito gli operatori. Pensare di mettersi in campo dopo il 5 marzo senza certezze oggettivamente non ha senso”.
Così il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, , in collegamento con l’emittente ‘Telenuovo’ – ha commentato le conseguenze, per il settore dello sci, dell’ordinanza che ha prolungato fino al 5 marzo lo stop agli impianti. Stiamo già raccogliendo le prime istanze concrete ed è importante che siano già inserite nel Decreto Ristori”. “Non esiste che si debbano aspettare 60 giorni, questa cose non devono più succedere”.
“La normativa attuale prevede, per assurdo, che il ministro competente possa prendere le decisioni in autonomia. Evidentemente c’è qualcosa da registrare. Penso che sarà oggetto di discussione. Ad oggi questa è la normativa”
Nell’ordinanza del ministro Speranza sullo sci “è mancato il rispetto per i lavoratori della montagna. Per l’Italia serve un modello buono, come quello del Veneto. Non entro nel merito del metodo – ha aggiunto – ma non può funzionare così”. “Invece del bonus monopattino, parliamo di incentivi per chi lavora in montagna. Non si deve parlare di turismo, ma di industria del turismo”, ha concluso Garavaglia, precisando che “il ministero del Turismo è stata una richiesta esplicita di Salvini. Soddisfatti che Draghi l’abbia accolta”.
“C’è stato un danno per una scelta del governo e i danni vanno indennizzati”, ha aggiunto dopo un incontro con gli operatori della montagna, i rappresentanti degli enti locali insieme al presidente della Lombardia Attilio Fontana e in collegamento il ministro delle per gli Affari regionali Mariastella Gelmini e il governatore del Piemonte Alberto Cirio.