56° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene

Forte appello per un aumento delle risorse sul Servizio Sanitario Nazionale e centralità dei Distretti, che devono essere governati da persone competenti in organizzazione e management sanitario


AgenPress. Oltre 3.000 professionisti di Sanità Pubblica – provenienti da tutto il Mondo – si sono riuniti, dal 2 al 6 maggio a Roma, per il 56° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), che si è svolto in contemporanea al 17° Congresso Mondiale di Sanità Pubblica.

Il Congresso ha rappresentato una straordinaria occasione di confronto internazionale su temi attuali e inconfutabili della Sanità pubblica, ma è stata anche l’occasione per sottolineare le problematiche del Servizio Sanitario Nazionale italiano.

Da tempo la SItI lancia l’allarme sulle poche risorse disponibili nel SSN e, di conseguenza, sulla necessità di investire nella prevenzione delle malattie, promuovere la Salute e prolungare la vita.

Gli attuali investimenti sulla Sanità sono tra i più bassi nei Paesi OCSE. Dopo il picco della spesa emergenziale degli anni 2020-21, a causa della pandemia da Covid-19, assistiamo ora ad un ridimensionamento della crescita della spesa sanitaria fino ad un suo contenimento che, secondo le stime, proseguirà fino al 2024 (previsto un 6,3% del PIL)” afferma la Prof.ssa Roberta Siliquini, Presidente SItI.

Di fronte a minori risorse, i Decision Makers devono quindi liberare risorse soprattutto sul piano della prevenzione, che diventa fondamentale in quanto ha un costo decisamente più basso rispetto alla cura.  Prevenzione significa incentivare le vaccinazioni, le attività di screening, promuovere gli stili di vita sani e una corretta alimentazione. Tali attività trovano la loro sede naturale nei Dipartimenti di Prevenzione che devono diventare centrali nel coordinamento delle iniziative con i distretti, le ASL e le ASO così come centrale, nell’organizzazione complessiva del sistema, deve essere il ruolo dei Distretti che necessitano di una governance competente nell’organizzazione e nel management sanitario.

Contemporaneamente – ribadisce la Prof.ssa Roberta Siliquini è necessario l’impegno di tutti, Governance e Professionisti del sistema sanitario, per promuovere l’equità sanitaria e costruire un futuro più sostenibile e giusto.” Le possibilità di accesso alla prevenzione e alle cure devono essere a disposizione di tutti, a partire dai più vulnerabili e fin dalla prima infanzia.

Prof.ssa Roberta Siliquini_Presidente SItI

Al fine di raggiungere l’obiettivo di offerta di servizi efficaci, efficienti, resilienti e accessibili è necessario attuare programmi strategici mirati ad individuare e superare tutte le barriere che possono frapporsi fra l’individuo e il suo diritto all’equità sanitaria, basandosi su un’attenta analisi, strutturale e culturale, del contesto di riferimento. Solo così ogni individuo potrà ottenere il più elevato potenziale di salute.

 “Abbiamo scelto, come medici e professionisti di sanità pubblica, di dedicarci agli altri e alla tutela del bene più importante di cui disponiamo: la salute – sottolinea la Prof.ssa SiliquiniSpinti dal desiderio di solidarietà e di dare aiuto, abbiamo agito per gli altri, per i nostri cittadini, per i nostri pazienti, per i più deboli e gli invisibili, contro l’indifferenza e il narcisismo dilagante che ci circonda. Dobbiamo difendere a tutti i costi l’universalità della salute umana.  Le intuizioni e le idee generate durante questo Congresso avranno senza dubbio un impatto di ampia portata sulla sanità pubblica a livello globale. Siamo fiduciosi che le conoscenze condivise e le collaborazioni formate qui ci aiuteranno ad affrontare le sfide e a cogliere le opportunità che abbiamo di fronte.”

Nel trarre le conclusioni del 56° Congresso Nazionale della Società Italiana d’Igiene, la Presidente, Prof.ssa Roberta Siliquini, sintetizzaIl 56° Congresso Nazionale della SItI ha trattato tantissimi temi legati alla Sanità pubblica. Il tema centrale, però, ha riguardato la garanzia di tutte le attività preventive a livello del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Esso, però, potrà essere sostenibile solo se verranno attuate tutte quelle buone pratiche per ritardare o ridurre la morbosità di patologie infettive o cronico-degenerative. Un forte impulso va dato ai Servizi della Prevenzione ed ai Dipartimenti della Prevenzione, con le loro attività di prevenzione primaria e secondaria, screening, educazione alla salute, vaccinazione ed educazione alimentare. Molto impulso va anche dato al ruolo centrale che i Distretti sanitari dovranno avere nell’organizzazione delle cure primarie e secondarie, anche in connessione con il sistema sociale. I professionisti della Sanità pubblica, gli Igienisti, i Soci della nostra Società scientifica si mettono a disposizione del Paese, e di chi lo governa, affinché i ruoli centrali nella programmazione, nell’organizzazione e nella Prevenzione vengano sostenuti da persone competenti e di elevata professionalità nel management sanitario”.

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