Ue. Borrell: dobbiamo spiegare agli europei cosa significa avere l’esercito russo alla porta. Putin non ha intenzione di arrendersi

AgenPress –  È necessario spiegare ai cittadini europei prima delle elezioni parlamentari di giugno cosa significherebbe vedere l’Ucraina sconfitta e l’esercito russo spostarsi verso i confini dell’UE. Lo ha affermato Josep Borrell, capo diplomatico dell’UE, in un’intervista a EUROEFE pubblicata il 9 febbraio.

Si teme che le imminenti elezioni del Parlamento europeo del 6-9 giugno possano portare forti risultati ai partiti di estrema destra scettici sull’aiuto all’Ucraina.

“La Russia darà il massimo… (Il presidente russo Vladimir) Putin non ha intenzione di arrendersi. La sua sopravvivenza politica dipende da questo”, ha detto Borrell dopo la sua quarta visita in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala. .

L’alto funzionario dell’UE ha sottolineato che alcune persone nell’UE non credono nell’aiutare l’Ucraina contro l’aggressione russa e affermano che Kiev dovrebbe arrendersi per raggiungere la pace il prima possibile.

“Pensa che se la Russia instaurasse un regime fantoccio in Ucraina, come quello che ha in Bielorussia, e le truppe russe fossero al confine polacco, usciremo dai guai o avremo problemi più grandi?” chiese Borrell.

Ribadendo le sue richieste per un sostegno continuo a Kiev, Borrell ha messo in guardia sulle altre conseguenze della potenziale sconfitta dell’Ucraina. Con l’Ucraina in suo potere, Putin controllerebbe “il 35% di tutti i mercati globali del grano”, ha detto Borrell.

Putin “è disposto a dare il massimo e non si preoccupa di sacrificare il suo esercito e il suo popolo, poiché sta subendo enormi perdite materiali e umane e non ha ottenuto alcun progresso territoriale significativo”, ha aggiunto.

Dall’inizio della guerra su vasta scala, l’UE ha fornito all’Ucraina aiuti per 88 miliardi di euro (94,9 miliardi). Il blocco ha inoltre recentemente approvato un sostegno quadriennale di 50 miliardi di euro (54 miliardi di dollari).

L’assistenza da parte dei paesi europei è ancora più cruciale ora che 60 miliardi di dollari provenienti dagli Stati Uniti rimangono bloccati dalle lotte politiche interne al Congresso.

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