Meloni incontra Macron. L’amicizia tra i due paesi è più grande dei disaccordi. Expo 2030, la Francia sostiene Riad

AgenPress –  “Passi in avanti concretamente sulla dimensione esterna, sulla cooperazione con i Paesi africani, un lavoro importante si sta facendo con la Tunisia, sostenuto anche dal presidente Macron e dalla Francia: confidiamo su questo di poter avviare una discussione nel prossimo Consiglio europeo, anche sulla base di punti di convergenza portati avanti con la Tunisia del presidente Saied”. Così Giorgia Meloni spiegando che l’incontro è andato bene e che ci sono convergenze.

Italia e Francia “sono due nazioni legate, centrali e protagoniste in Ue, che hanno bisogno particolarmente in un momento come questo di dialogare perché molti e convergenti sono i nostri interessi comuni”, ha proseguito la Meloni.

Evocando la firma del Trattato del Quirinale, che “sigilla l’amicizia” tra Francia e Italia, Emmanuel Macron ha omaggiato “i legami tra le società dei nostri due Paesi, le nostre economie, le nostre università, i nostri artisti, che fanno vivere ogni giorno questo rapporto cosi’ unico che esiste tra l’Italia e la Francia. È questa amicizia che mi interessa prima di tutto, signora presidente del Consiglio. Quella che permette talvolta di far vivere le controversie, i disaccordi, ma in un quadro sempre rispettoso perché si iscrive in una storia più grande e profonda di noi”.

Tra Francia e Italia ci sono convergenze sui temi del Mediterraneo e l’Ucraina, ha ribadito Meloni prendendo la parola dopo Macron. “Italia e Francia sono due nazioni legate, centrali e protagoniste in Ue, che hanno bisogno particolarmente in un momento come questo di dialogare perché molti e convergenti sono i nostri interessi comuni”, ha aggiunto la premier.

“Non c’è dubbio – ha detto ancora – che l’Italia e la Francia continueranno a sostenere la causa ucraina a 360 gradi. Se non lo facessimo troveremmo un mondo molto più caotico”. “Quello che gli ucraini stanno facendo è difendere anche la nostra libertà”, ha continuato Meloni, dicendosi “fiera di poter annunciare assieme a Macron” che lo scudo antiaereo franco-italiano Samp-T è adesso “operativo” in Ucraina.

Sul tema migranti: “Ci attende alla fine di questo mese un importante Consiglio europeo: siamo d’accordo che si debbano fare passi concreti rispetto a una visione della difesa della dimensione esterna: bisogna superare la diatriba tra movimenti primari e secondari”. Citando tra l’altro transizione verde e difesa, Meloni ha detto ancora: “Non possiamo consentire che tornino parametri che oggi sarebbero assolutamente inadeguati: la sfida è una governance incentrata sugli investimenti: se ci siamo dati una priorità non si può non tenere conto di questi elementi. Gli investimenti sule materie strategiche non possono essere considerati come tutti gli altri, è una materia su cui siamo d’accordo”.

“Abbiamo parlato di guerra in Ucraina, del prossimo vertice della Nato a Vilnius, mi pare ci sia una grande consapevolezza di ciò su cui c’è bisogno di avere una strategia più chiara che l’Europa sta cercando di mettere in piedi, e sulla convergenza, anche in materia di difesa e aerospazio. Ci sono importanti punti di convergenza”.

Sulla candidatura di Roma a Expo 2030: “Non ne abbiamo discusso. Mi pare che la Francia abbia da tempo annunciato il suo sostegno a Riad. Non è stato oggetto del nostro confronto”, ha detto Meloni. L’Eliseo ha confermato: “Questo impegno è stato assunto e verrà mantenuto. Il sostegno vale per il primo turno, poi vedremo, non facciamo campagna” .

Poi, sulle relazioni con Macron, Meloni ha aggiunto: “Un nuovo inizio nelle relazioni con Macron? Le relazioni personali fra me e Macron, tutte le volte che ci siamo incontrati, sono sempre state molto sui contenuti. Poi chiaramente emerge più la polemica esterna ma, come ho detto tante volte, ribadisco che sono materie più proprie della politica interna che della politica estera. Tutto sta nelle cose”.

“Dopodiché – ha continuato la premier, rivolta ai giornalisti – penso abbiate sentito le parole del presidente Macron in tema di immigrazione, mi pare che la posizione che l’Italia ha chiesto, ossia che concentrarsi sulla dimensione esterna sia l’unico modo per affrontare dignitosamente anche la dimensione interna, sia un punto di vista convergente. Quindi non leggerei la politica estera come se fosse una relazione fra ragazzini che litigano e fanno pace. Gli interessi fra le nazioni vengono prima di tutto e mi pare ci siano interessi comuni fra Italia e Francia, sul piano storico, geografico”.

Inoltre, Meloni ha spiegato che la presenza di Vivendi in alcuni dossier italiani “non è stato oggetto del nostro dibattito, che è stato molto più geopolitico in questa fase. Non che non possa capitare l’occasione. Magari capiterà ma non è stato oggetto del dibattito di oggi”.

Dopo l’incontro, fonti dell’Eliseo hanno spiegato che uno dei fondamentali punti di “convergenza” tra Macron e Meloni riguarda la condivisione della responsabilità sulla questione migratoria, “mettendo in sicurezza le frontiere esterne dell’Ue e dando prova di solidarietà all’interno” dell’Unione europea. Le fonti hanno citato, in particolare, il patto asilo e immigrazione che consentirà a loro avviso di raggiungere un equilibrio al livello Ue, tra fermezza e solidarietà.

“In modo molto pragmatico – hanno aggiunto le fonti presidenziali – questo incontro ha consentito di essere in grado di rispondere ad ambizioni comuni. Di dimostrare insieme uno stesso volontarismo e pragmatismo per creare convergenze laddove ne abbiamo bisogno tenendo conto del nostro avvenire comune in Europa e della grande amicizia tra Francia e Italia”. Macron e Meloni, hanno detto ancora le fonti, hanno anche evocato le “molteplici cooperazioni nel settore economico”, a “cominciare dalla necessità di stimolare la crescita del continente.

“Si sono anche intesi sui grandi assi macroeconomici dell’Ue e quindi sosterranno una governance economica rinnovata per l’Ue e la zona euro oltre che il fondo sovrano che Von der leyen vuole mettere in atto”, hanno concluso le fonti parlando di “incontro importante” tra i due leader di Roma e Parigi.

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