Giornata dell’Unità Nazionale 2022. L’Ancri ha donato il Tricolore alla memoria di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego

AgenPress. Si è conclusa la celebrazione della Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera promossa dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina e dall’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI).

La solenne cerimonia, ha preso il via con “Canto degli italiani” intonato dal Tenore Francesco Grollo nella versione originale.
Sono poi intervenuti la Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, il Presidente dell’ANCRI Tommaso Bove, il Questore di Roma Mario Della Cioppa, l’Assessora regionale Valentina Corrado, la Vice Sindaco di Roma Silvia Scozzese e il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi.

Nel corso della cerimonia il presidente Tommaso Bove ha donato il Tricolore alla memoria degli agenti della Polizia di Stato Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i “Figli delle stelle “della “Volante 2” uccisi a Trieste il 4 ottobre 2019.

Toccanti le parole dei parenti delle vittime dopo la lettura della motivazione. “Oggi – ha detto Pasquale Rotta – voglio immaginare Pierluigi mostrare con fierezza il Tricolore che gli avete donato, alle altre vittime del terrorismo e del dovere che l’hanno preceduto.”
Pierluigi e Matteo hanno toccato le corde più profonde dell’intera Nazione. Da quella espressione “Dormite sonni tranquilli, c’è la Volante 2. I figli delle Stelle son tornati”, pronunciata nell’intraprendere il turno di servizio notturno, oltre al senso del dovere e la dedizione, traspare l’impegno, la passione, lo spirito di servizio e il senso dello Stato. Sono certo che decine di migliaia di colleghi delle Volanti e delle unità operative di altre forze e Corpi di Polizia, in quel messaggio, fatto all’inizio turno, hanno colto tutto l’orgoglio del loro “servizio”.

C’è stato un momento di commozione quando ho segnalato la presenza il Sala del delegato ANCRI per l’Ucraina con la moglie. Gli ospiti si sono alzati in piedi per omaggiare con un applauso il popolo ucraino che sta lottando per liberarsi dall’invasione.
Il Prof. Michele D’Andrea ha poi tenuto una conferenza “briosa” sui simboli della Repubblica, con una lezione-spettacolo a ritroso nel tempo fra le pieghe della storia ufficiale, arricchita da curiosità e aneddoti.

Al momento non esiste una partitura ufficiale dell’Inno di Mameli. La maggior parte delle attuali esecuzioni non riflette lo spirito originario conferito al canto da Michele Novaro nel 1847. Il mondo delle bande e delle formazioni civili adotta una pluralità di versioni, più o meno attendibili, mentre il mondo sportivo ha introdotto anche interpretazioni “all’americana” con risultati spesso sconcertanti.

Eppure già vent’anni fa un gruppo di musicisti coordinati da Michele D’Andrea aveva individuato la versione autentica dell’inno, che potrebbe essere adottata anche nelle manifestazioni sportive ufficiali a livello internazionale.

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