Ucraina, Ceccardi (Lega): è il momento della solidarietà, ma anche di riflessione sugli errori dell’Occidente

AgenPress. “Adesso è il momento della solidarietà, dell’accoglienza, della ricerca della pace, della via della diplomazia, ma quanto accade in Ucraina interroga l’Unione europea, l’Occidente, sulle proprie debolezze e errori”.

Lo afferma l’eurodeputata della Lega, Susanna Ceccardi (gruppo ID) commentando il voto a favore alla  proposta di risoluzione unitaria di condanna dell’aggressione della Russia all’Ucraina.

“Oggi è stato emozionante assistere al collegamento col presidente Zelensky. E’ straordinario come egli non sia fuggito e sia rimasto al suo posto a sostenere la resistenza ucraina. Ascoltandolo, non ho potuto fare a meno di ripensare alle parole di Oriana Fallaci che incitava l’Occidente a svegliarsi, altrimenti -diceva la scrittrice- saremo sconfitti. Proprio così. Si vis pacem, para bellum: se vuoi la pace, prepara la guerra. Oriana lo aveva compreso meglio di chiunque altro. Abbiamo passato anni a pensare a Greta, al gender fluid, alle inesistenti derive razziste e ci siamo trovati la guerra in casa”

“Sia chiaro: l’aggressore, chi ha iniziato la guerra, è uno solo. Ciò non toglie che gli errori imperdonabili, come il disastroso abbandono dell’Afghanistan, senza dimenticare Libia, Siria, Iraq,  hanno fatto capire a Putin che se si fosse espanso con l’uso della forza a ovest, avrebbe trovato un’Unione europea debole e divisa. E così è stato. Dove la democrazia arretra, avanzano gli autoritarismi”.

“Sì sarebbe potuto fare diversamente? Sì -continua l’europarlamentare- basti pensare all’atteggiamento totalmente differente tenuto da Donald Trump durante il suo mandato. Ho potuto ascoltarlo dal vivo, al Cpac, e davvero ha ragione quando ricorda che Putin invase: la Georgia sotto Bush, la Crimea sotto Obama, e l’Ucraina sotto Biden. L’unico mandato in cui Putin non ha invaso nessun altro Paese è stato appunto quello di Trump, la cui politica estera è stata la riprova di come l’Europa sia più forte con un’America più forte”.

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