De Masi: “Il M5s aveva l’indicazione di far rimanere Draghi dove era, Di Maio lo voleva invece al Quirinale”

AgenPress. Il sociologo Domenico De Masi è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal Direttore Gianluca Fabi e Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per parlare dei problemi interni al Movimento 5 Stelle.

“Il Movimento 5 Stelle ha fatto le pochissime cose di sinistra approvate in Italia negli ultimi anni ovvero il decreto dignità e il reddito di cittadinanza, tutti provvedimenti a favore degli ultimi. Sono azioni che non contrastano con un quadro generale neoliberista. Draghi, Letta e anche le sinistre sono neo liberiste. Il pensiero unico ha trionfato proprio nella misura in cui ha contagiato quelli che dovrebbero essere esponenti di sinistra che contrastano il neoliberismo. Tra il 2008 ed il 2018 i sei milioni di italiani più ricchi sono diventati più ricchi del 72%. I 10 milioni di italiani più poveri sono diventati più poveri del 63%. Avviene perché tutta la gestione dello Stato è neoliberista”.

“Di Maio ha avuto la direzione del partito fino a quando si tolse la cravatta e passò l’impegno a Crimi. Da quel momento formalmente non è stato più il responsabile. Questo ruolo, nel tempo, è stato preso da Conte che ha fatto un nuovo statuto. Questo statuto impone il divieto di creazione di correnti”

Si aspettava una consultazione online per il Presidente della Repubblica? “Non saprei. Forse volevano sottolineare che la Presidenza Della Repubblica è una cosa prettamente di “politica di vertice”, sono i partiti a decidere. In qualche modo i 5 Stelle avevano l’indicazione di fondo: Draghi doveva rimanere a tutti i costi al suo posto. Ci sono riusciti. Di Maio propendeva più per spostare Draghi alla Presidenza Della Repubblica”.

Sui problemi interni ai 5 Stelle: “Tutti i partiti sono nella situazione dei 5 Stelle perché non hanno un modello di società da proporre. Non c’è un partito che abbia una proposta chiara. Sappiamo cosa non ci piace di questa società ma non sappiamo cosa costruire della società nuova. Tutte le società precedenti sono nate su un modello che le precedeva. Questa società che stiamo vivendo si è creata da sola. Proliferando dalla società industriale, è diventata post industriale. Si è trovata con un progresso tecnologico velocissimo ma senza un modello. L’unico che ha un modello è Papa Francesco ma è vecchio di 2000 anni”.

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