Pnrr. Il decreto è legge: il Senato approva. Fitto: non è stato tagliato neanche 1 euro alla Sanità

AgenPress –  Nell’Aula di Palazzo Madama si approva con 95 si, 68 no e 1 astenuto il decreto che contiene disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il provvedimento, che aveva già ricevuto il via libera dalla Camera il 18 aprile, diventa legge.

“Capisco la lamentela per il poco tempo” che si è avuto a Palazzo Madama per esaminare il decreto sul Pnrr, osserva il ministro per il Sud Raffaele Fitto prendendo la parola dopo la discussione generale nell’Aula del Senato, ma un “confronto” approfondito sul testo c’è stato e si è avuto “anche e soprattutto con la Commissione Ue”.

Raffaele Fitto ha invitato  l’opposizione a fare “una migliore valutazione” delle misure adottate nel provvedimento, evitando “polemiche inutili e strumentali”. Rivendica per il governo “un migliore risultato rispetto a quello raggiunto dagli altri Paesi europei” assicurando, tra l’altro, come sulla sanità “non sia stato tagliato neanche 1 euro”. E ribatte a tutte le critiche che gli sono state mosse dal centrosinistra a cominciare da quelle sugli asili nido osservando come l’Esecutivo continui a “sostenerli”. Per quanto riguarda la misura contenuta nel decreto che riguarda lo stipendio per l’attuale presidente del Cnel Renato Brunetta, contestata soprattutto dalla senatrice del M5S Alessandra Maiorino, Fitto dichiara come non tocchi a lui “difendere Brunetta”, ma ricorda che la parlamentare “votò la fiducia al governo che aveva Brunetta come ministro”.

“Dire che questo governo – ha aggiunto Fitto rispondendo in Aula alle senatrici Lorenzin e Castellone – ha tagliato i posti di asilo nido non solo non corrisponde alla realtà dei fatti, ma viene accompagnato da un vuoto di memoria. È bene ricordare che noi siamo intervenuti sugli asili nido in tre direzioni.

La prima direzione è quella di andare a verificare, sulla base delle osservazioni insormontabili che la Commissione europea ha posto, il fatto che la ristrutturazione di asili all’interno dei quali i posti erano già esistenti non potessero essere conteggiati complessivamente sul numero degli asili.

La seconda direzione: siamo intervenuti per verificare nel dettaglio, rispetto alle risorse destinate agli asili e quindi anche ai numeri che sono stati garantiti per 2.600 interventi complessivi nell’ambito degli asili, e per andare a fare un adeguamento del costo delle materie prime.

Terza questione, abbiamo inserito nel decreto-legge Caivano 500 milioni di euro nazionali per poter andare a implementare e finanziarie le risorse per gli asili nido, aggiuntive rispetto a quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Sul tema della sanità il ministro ha spiegato: “Mi preme chiarire un’ultima questione, quella che ha accompagnato questo decreto, collegata ai presunti tagli sulla sanità. Parlo di presunti tagli, perché penso che sia importante anche in questa circostanza spiegare il senso del lavoro che il governo ha fatto. Noi non abbiamo tagliato un solo euro, per la semplice ragione che originariamente il governo di allora ha preso i progetti finanziati con l’articolo 20 e li ha spostati nel Pnrr. Noi abbiamo semplicemente preso atto della impossibilità di rispettare i tempi del Pnrr, tant’è che abbiamo lasciato all’interno del Pnrr 900 milioni di euro; nel piano nazionale complementare, dove c’erano 1,240 miliardi di euro abbiamo lasciato 240 milioni. Complessivamente, i 900 milioni del PNRR, più i 240, più gli oltre 2 miliardi che al momento risultano completamente non programmati sull’edilizia ospedaliera, quindi senza alcun intervento di riferimento, coprono e garantiscono l’intero importo”.

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