Separazione delle carriere: le posizioni dei partiti in vista del voto

AgenPress. La rivista giuridica Giurisprudenza Penale ha ospitato un confronto tra i responsabili giustizia dei principali partiti politici su alcuni dei più attuali temi della giustizia penale.

Tra i tanti temi affrontati anche quello della separazione delle carriere, su cui sono emerse diverse posizioni.

Quanto alla coalizione di centrodestra, si è detta favorevole Fratelli d’Italia (con il responsabile Andrea Delmastro Delle Vedove) secondo cui si tratta di intervento collegato alla inappellabilità delle sentenze di assoluzione da parte dei Pubblici Ministeri. Assolutamente favorevoli anche la Lega (con la responsabile Giulia Bongiorno) secondo cui si tratta di un “intervento indifferibile con necessità di creare due distinti Csm” e Forza Italia (con il responsabile Francesco Paolo Sisto) secondo cui la riforma è necessaria “vista la diversità genetica tra chi accusa e chi giudica: il pm è una parte e il giudice no”.

Quanto alla coalizione di centrosinistra, se per il Partito Democratico (con la responsabile Anna Rossomando) “si tratta di un tema ormai superato dalla recente riforma e dall’esito netto del referendum”, più netta è la posizione di +Europa (con la responsabile Simona Viola), che si è detta “assolutamente favorevole, trattandosi del solo modo per dare autentica e piena attuazione ai principi costituzionali del giusto processo e della presunzione di innocenza”. Più cauta Sinistra Italiana (con la responsabile Maria Gabriella Branca), secondo cui la riforma Cartabia “rappresenta un punto di mediazione tra le diverse forze politiche”.

Netto il Movimento 5 Stelle (con la responsabile Giulia Sarti), secondo cui il referendum proposto dalla Lega “si è rilevato fallimentare” e secondo cui “l’attuale comunanza di formazione tra pubblici ministeri e giudici è una garanzia da difendere”.

Forte apertura, invece, da parte del terzo polo. Per Azione (con il responsabile Enrico Costa) la separazione “rappresenta il giusto completamento dell’art. 111 Cost. per avere un giudice certo ed imparziale” e per Italia Viva (con la responsabile Lucia Annibali) “occorre separare le carriere per assicurare la effettiva parità tra accusa e difesa”.

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