Senato. La Russa elogia Segre, ringrazia Mattarella e ricorda Pertini. “Ai patrioti ucraini va il mio pensiero”

AgenPress – Ignazio La Russa ha assunto la presidenza del Senato salendo sul più alto scranno di Palazzo Madama. L’esponente di FdI ha portato un mazzo di rose bianche per Liliana Segre. Applausi dai banchi del centrodestra, Forza Italia compresa. Applausi più tiepidi anche dai banchi dell’opposizione.

“Ho cominciato a far politica appena nato, mio padre faceva politica, aveva la sue idee mai rinnegate. Io ho iniziato nelle organizzazioni giovanili, nei momenti della contestazione, della violenza, della resistenza al terrorismo. Una frase mi ha sempre ispirato su come comportarmi, una frase di un presidente di estrazione non proprio come la mia: Sandro Pertini. ‘Nella vita è necessario sapere lottare non solo senza paura, ma anche senza speranza’. E io aggiungo che la lotta serve non solo quando pensi di poter vincere, ma anche quando pensi valga la pena di essere vissuta”.

“Ai patrioti ucraini va il mio pensiero, così come ai profughi e rifugiati ucraini e che da ogni parte del mondo scappano da quella guerra e dalle guerre che devono essere accolti con onore”.  E sul conflitto in Ucraina ha ricordato che “non c’è mai pace senza la giustizia”.

 “Il mio ringraziamento e pensiero deferente va, naturalmente a Mattarella che io ho conosciuto e apprezzato sin da prima che diventasse presidente. La sua intelligenza e capacità politica è ancora oggi manifesta nell’altissimo ruolo che ricopre. Ho anche apprezzato il presidente emerito Napolitano”. Ma soprattutto il “ringraziamento va “alla presidente morale oggi di questa Assemblea: la senatrice Segre e non c’è una sola parola che lei abbia detto che non meriti il mio applauso”.

 “Umanità è respingere violenza e sopraffazione, difendere diritti legalmente riconosciuti” e combattere la violenza “su minori e donne che è lo squallore della società. Violenze che devono essere più che combattute, oltre che combattute: vanno prevenute”.

“Ogni fragilità ci riguarda e ci interpella”, ha aggiunto. “Noi non dobbiamo chiedere ad altri ma a noi stessi cosa realizzare per stare accanto a chi è debole. Per chi è debole  il posto non è in fondo ma in prima fila”.

“Le morti bianche gridano vergogna soprattuto se a cadere sono giovani tirocinanti”.

La Russa ricorda inoltre “i caduti sotto i colpi della pandemia” e afferma “Non abbasseremo la guardia”. “Le tante crisi – aggiunge – hanno bisogno di miracoli e chi meglio del nostro ingegno può compiere questi miracoli nel quotidiano, penso al made in Itali che va difeso nelle istituzioni italiane e europeo”.

“Anche in questa legislatura ci si aspetta e si parlerà di riforme. Non dobbiamo favoleggiare il ‘tutto e subito’, ma soprattutto non bisogna temerle. Bisogna provare a realizzarle insieme. E al Senato può spettare il via alla necessità di aggiornare – non la prima parte che è intangibile – ma quella parte della Costituzione che dia più capacità di dare risposte ai cittadini e di appartenere alla volontà del popolo”, ha detto ancora  aggiungendo di credere “che il Senato possa farlo, in vari modi: l’importante ci sia volontà politica di realizzarle queste riforme”.

 

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