Papa Francesco. “La povertà non si combatte con l’assistenzialismo ma con il lavoro. Denaro sia rimedio provvisorio”

AgenPress – “La crescita inclusiva trova il suo punto di partenza in uno sguardo non ripiegato su di sé, libero dalla ricerca della massimizzazione del profitto. La povertà non si combatte con l’assistenzialismo, la anestetizza ma non la combatte”, ha detto nell’udienza ai partecipanti al convegno della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice. “Aiutare i poveri con il denaro dev’essere sempre un rimedio provvisorio per fare fronte a delle emergenze. Il vero obiettivo dovrebbe essere di consentire loro un vita degna mediante il lavoro. Il lavoro è la porta della dignità“.

“Senza un impegno di tutti per far crescere politiche lavorative per i più fragili, si favorisce una cultura mondiale dello scarto. Ho provato a spiegare questa convinzione anche nel primo capitolo dell’Enciclica Fratelli tutti, dove, tra l’altro,si ricorda che è aumentata la ricchezza, ma senza equità, e così accade che nascono nuove povertà”, ha concluso il Papa.

“Lo sviluppo o è inclusivo o non è sviluppo. E allora, ecco il nostro compito, in particolare il vostro in quanto fedeli laici: far lievitare la realtà economica in senso etico, la crescita nel senso dello sviluppo. E voi cercate di farlo, a partire dalla visione del Vangelo. Perché tutto nasce da come si guarda la realtà”.

“Guardare un altro dall’alto in basso – ha ribadito il Papa – è lecito farlo soltanto in una situazione: per aiutarlo a sollevarsi. Non di più. Lo sguardo di Gesù partiva dalla misericordia e dalla compassione per i poveri e gli esclusi. Da dove parte il mio sguardo? Una domanda che ci aiuterà sempre”.

“La crescita inclusiva – ha proseguito – trova il suo punto di partenza in uno sguardo non ripiegato su di sé, libero dalla ricerca della massimizzazione del profitto. La povertà non si combatte con l’assistenzialismo, così la si anestetizza ma non la si combatte“.

Fondamentale dunque, ha concluso il Papa, il lavoro: “la porta della dignità di un uomo è il lavoro. Senza un impegno di tutti per far crescere politiche lavorative per i più fragili, si favorisce una cultura mondiale dello scarto. Siamo tutti fratelli e sorelle, non devo dimenticare che ogni persona va trattata con rispetto e cura”. Con la sguardo di Gesù “potremo lottare contro i mali della speculazione corrente che alimenta i venti di guerra”.

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