Lecco. Il sindaco Pd Gattinoni vieta di dare da mangiare a cani e gatti. Brambilla pronta a ricorrere al TAR

AgenPress –  “Il primo cittadino di Lecco, Mauro Gattinoni, revochi l’ordinanza del 5 ottobre che vieta di “somministrare qualunque tipo di alimento” a qualsiasi specie di animali “selvatici e randagi” sul territorio del Comune o faremo ricorso al Tar! Le ordinanze affama-randagi sono una vergogna nazionale e non avrei mai pensato di doverne parlare in una città civile come Lecco. Invece che pensare ad affamare i randagi, il sindaco realizzi il canile comunale, già promesso per due mandati!”.

Così Michela Vittoria Brambilla contro l’ordinanza che vieta di dare da mangiare cibo a gatti e cani randagi, piccioni, cigni, gabbiani. Lecchese e presidente di Leidaa la Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, che è pronta a rivolgersi al Tar.

“Vista la cospicua biodiversità che caratterizza il territorio lecchese, e data la presenza in molte zone del territorio comunale di Lecco di colonie delle più svariate specie animali (gabbiani, cigni, piccioni, nutrie, anatre, gatti, cani randagi, ecc.), il Comune di Lecco – è la spiegazione – ha emesso un’ordinanza che vieta di somministrare qualunque tipo di alimento costituito da mangime, granaglie, scarti e avanzi alimentari di ogni tipo, a tutte le specie di animali selvatici e randagi sull’intero territorio comunale di Lecco, fatte salve specifiche autorizzazioni con fini sanitari o scientifici”.

Il testo del provvedimento è ancora più specifico: “L’alimentazione incontrollata degli animali selvatici aumenta e richiama un gran numero di roditori ed altri animali infestanti anche da zone limitrofe e la forte concentrazione di animali in determinate zone comporta una evidente compromissione del decoro urbano e delle condizioni igienico-sanitarie con conseguenti rischi per la salute pubblica”.

 

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