Cartabellotta (Gimbe): “Perso il 5,5% dei pediatri a causa di errori di programmazione”

AgenPress. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi e Ilaria Sambucci su Radio Cusano Campus.

Sui pediatri di libera scelta. “In molte aree del Paese non si trovano più i pediatri, ci siamo allora interrogati sul perché. E’ venuto fuori che il problema riguarda sia il nord sia il sud, c’è un progressivo calo di disponibilità dei pediatri, tra il 2019 e il 2021 ne abbiamo persi il 5,5%. Il problema parallelo è che la maggior parte dei pediatri è ultra-piena, quindi non può prendere altri assistiti. A volte c’è un posto disponibile, ma magari a 40 km da casa rispetto alla residenza dei genitori del bambino.

Nel decennio passato non è stato considerato il problema dell’invecchiamento dei pediatri in servizio, le scuole di specializzazione per tanti anni sono state sottodimensionate e i nodi sono venuti al pettine. In questi errori di programmazione c’è di mezzo un altro aspetto, la scuola di specializzazione specializza pediatri e alcuni lavorano sul territorio, altri in ospedale. Inoltre il fabbisogno viene stimato sulla fascia da 0 a 6 anni, mentre l’80% degli assistiti sono dai 6 ai 14 anni. Questi diversi fattori portano di fatto alle difficoltà attuali”.

Sul covid. “La pandemia non è più un’emergenza internazionale. In Italia non lo è dal 31 marzo 2022, però il virus continua a circolare. Siamo nella fase endemica della circolazione virale e chi è protetto tutto sommato non ha dei problemi. I problemi continuano ad averli anziani e fragili che devono vaccinarsi ogni anno.

Abbiamo ancora circa 150 decessi alla settimana per il covid. La gestione ordinaria prevede che si facciano chiamate attive per fare richiami vaccinali per i fragili”.

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