Calenda: manifestazioni pace hanno componente d’immoralità. In piazza a sostegno dell’Ucraina

AgenPress –  “Credo che le manifestazioni per la pace abbiano una componente di immoralità perché non dicono che c’è un aggressore e un aggredito e così perdiamo la bussola morale e politica”. Così Carlo Calenda, leader di Azione, commentando le iniziative in corso e sottolineando come anche nel “Pd vi sia una componente massimalista” accanto a quella “riformista, di cui Letta fa parte”.

Arci e Acli lavorano stanno organizzando una manifestazione pacifista di novembre, preceduta dalla tre giorni dal 21 al 23 ottobre della Rete per la pace e il disarmo.

Pierferdinando Casini si augura invece che le piazze pacifiste facciano un chiaro distinguo “carnefici-vittime” perché, obietta, “nelle manifestazioni ogni equidistanza sarebbe inaccettabile”. Non univoche le voci in campo dem con Lia Quartapelle che sostiene come “le piazze della pace servano solo per la polemica”, Filippo Sensi che invoca una manifestazione “contro la dittatura di Putin” mentre Marco Miccoli, membro della direzione nazionale del Partito Democratico, sottolinea come “chi crea divisioni sulla pace è irresponsabile”.

Intanto, mentre anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca anima il fronte no guerra chiamando a raccolta per un corteo il 28 ottobre a Napoli per chiedere il cessate il fuoco, circa 500 realtà sociali e sindacali scenderanno in piazza a Roma il 5 novembre per rivendicare pace ma anche diritti e lavoro al grido ‘Non per noi ma per tutte e tutti’.

“A questo fiorire, da Conte a De Luca, di manifestazioni per la resa degli ucraini opporremo una grande iniziativa per il sostegno all’Ucraina. Invitiamo tutti i partiti ad organizzarla insieme a partire da @pdnetwork e @Piu_Europa”, scrive Carlo Calenda.

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