Blue e Green Economy al Think Tank Remind Futuro Italia

I saluti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, l’intervento di Vannia Gava Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Pasquale Ciacciarelli Assessore Urbanistica, Politiche Abitative e del Mare della Regione Lazio

Per Remind Paolo Crisafi, Tommaso Accetta, Angelica Donati, Giuseppe Capicotto


AgenPress. Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha inaugurato i lavori del Think Tank Futuro Italia Remind, presieduta da Paolo Crisafi, in collaborazione con il Parlamento Europeo Ufficio Italia, diretto da Carlo Corazza, in cui gli esponenti delle Istituzioni Europee, Nazionali e Locali insieme alle buone pratiche dei Settori Produttivi dell’Immobiliare allargato (30 % del Pil) si sono riuniti per discutere e analizzare le sfide da affrontare e le opportunità da cogliere per garantire un futuro migliore alla nostra Nazione.

Giorgia Meloni Presidente del Consiglio dei Ministri

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente Vannia Gava Viceministro Ambiente e Sicurezza Energetica: “Desidero porgere un saluto a Paolo Crisafi Presidente Nazionale Remind e testimoniare la partecipazione mia e del Dicastero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a questo importante momento di confronto, tanto più perché si svolge in concomitanza con la Giornata mondiale dell’Ambiente. Si tratta di affermare una politica non già mossa da sterile ideologia, bensì fondata sulla gradualità, che sappia assicurare, nel delicato processo di transizione ecologica a cui siamo chiamati, il rispetto dell’ambiente unito ad un vero sviluppo economico, alla tutela dell’occupazione, a nuove forme di approvvigionamento energetico.

Vannia Gava Viceministro Ambiente e Sicurezza Energetica

In questa direzione va il lavoro di semplificazione burocratica sul quale mi sto personalmente spendendo nonché l’apertura a ragionamenti sino ad oggi frenati dall’ideologica, quali l’opportunità di inserire nel mix energetico nazionale, accanto alla crescita delle rinnovabili, il nucleare pulito di ultima generazione; non ultime, le posizioni che l’Italia osserva nei confronti dell’Ue a proposito del raggiungimento degli sfidanti obiettivi climatici e di decarbonizzazione. Il nostro Governo ha chiara la tutela delle esigenze nazionali e le difenderà senza arretramenti”.

Pasquale Ciacciarelli Assessore Urbanistica, Politiche abitative, Case popolari, Politiche del Mare della Regione Lazio: “Fin dal giorno dell’insediamento, l’Assessorato, insieme agli organi ed agli uffici Regionali competenti, ha subito cercato di organizzare il lavoro da svolgere nelle materie di propria competenza, sulla base delle linee programmatiche espresse e divenute indirizzo del Governo Regionale. Le deleghe che mi sono state attribuite ben rientrano nelle attività del comparto immobiliare allargato promosso da Remind e dal relativo Presidente Paolo Crisafi in questo Think Tank Futuro Italia. Un primo passaggio non può che riguardare le Politiche del Mare, essendo la relativa delega, di nuova istituzione nella nostra Regione, frutto di una precisa ed oculata scelta del Presidente Rocca insieme l’intera coalizione di Centro Destra, ossia quella di valorizzare e far divenire oggetto di studio e di nuova ed autonoma programmazione la Blue economy, lo sviluppo socioeconomico e sostenibile delle coste, ambito questo che riteniamo strategico per l’affermazione nel panorama economico nazionale e non solo della nostra regione. La Giunta Regionale ha raccolto l’invito dell’Europa a costruire un’agenda dettagliata e realistica affinché l’economia blu possa svolgere un ruolo importante nel conseguire gli obiettivi del nuovo corso green europeo, stimolando sinergie pubblico privato e realizzare progettualità attente all’esigenza delle imprese e di tutti gli attori di ogni settore del complesso sistema dell’economia del mare, integrando filiere e competenze.

Pasquale Ciacciarelli Assessore Urbanistica, Politiche Abitative e del Mare Regione Lazio

Per la prima volta sarà istituito infatti un Tavolo di Esperti (composto da Dirigenti Regionali, Docenti Universitari, esperti del settore scientifico e della ricerca), con finalità di attuare un programma di intesa con il Ministero delle politiche del Mare, finalizzato allo sviluppo di tutte le filiere sull’Economia del Mare: Attività di Ricerca Regolamentazione della Tutela Ambientale; Filiera Ittica; Attività Sportive e Ricreative; Servizi Alloggi e Ristorazione; Movimentazione di Merci e Passeggeri via Mare; Industria delle Estrazioni Marine; Filiera della Cantieristica. Una materia di primaria importanza e che richiede una politica che tuteli il diritto all’abitazione inteso quale bene primario nella vita dell’individuo e che miri anche in materia di Edilizia Residenziale Pubblica non all’isolamento nel contesto urbano, ma all’integrazione delle famiglie, il cui diritto all’abitazione deve essere tutelato. In tal senso diversi interventi di edilizia residenziale pubblica sono nel pieno della fase realizzativa su tutto il territorio regionale con interventi che coinvolgono tutte le ATER, che vedono ad oggi la movimentazione di circa 120 milioni di euro di risorse regionali oggetto di riprogrammazione. Questa struttura gestisce oltre 240 milioni di euro del fondo complementare al PNRR ripartiti alle ATER e ai comuni, a seguito dell’esperimento di una procedura pubblica, per complessivi 56 interventi di efficientamento energetico e miglioramento/adeguamento sismico che coinvolge circa 2.900 alloggi di edilizia residenziale pubblica. La struttura gestisce inoltre il finanziamento (circa 14,5 milioni di euro) concesso dal MIT per la realizzazione di un intervento di riqualificazione del complesso immobiliare di San Simone e Giuda, sito in Viterbo (PINQUA- Piano Innovativo per la Qualità dell’Abitare, inserito nel PNRR). L’intervento prevede una complessa attività di riqualificazione con la realizzazione di alloggi per le donne vittime di violenza e per lo studentato. Ripartire dal territorio ed insieme al territorio è alla base delle attività in corso ed in programma per lo sviluppo della nostra regione. Siamo partiti proprio dall’ascolto: Comuni, associazioni di categoria e sindacati, cittadini e associazioni di volontariato e ambientaliste e tanti altri. Le azioni, già intraprese in questi mesi e che proseguiranno riguardano pertanto la Semplificazione: assistenza veloce, immediata e semplice, ai cittadini e ai Comuni attraverso l’attivazione di un call center. Attivazione di tutti gli strumenti di controllo e attuativi per dare nuovo impulso alle attività – sono stati firmati dal Presidente Rocca 57 decreti inerenti i collegi di vigilanza per rendere operativi gli Accordi di Programma su importanti Opere Pubbliche. Inoltre in pochi mesi abbiamo esaurito molto dell’arretrato delle istanze che erano pervenute alla Regione Lazio. Infine stiamo prevedendo interventi che possano prevedere i disastri naturali e una serie di misure contro il rischio idrogeologico per tutelare le fragilità del nostro territorio. Oltre ai Fondi strutturali e le risorse del PNRR, nella nuova legge urbanistica, si vuole prevedere premialità verso coloro che, nella trasformazione del territorio, abbiano particolare cura alla messa in sicurezza dello stesso.”

Hanno alimentato i lavori gli esponenti dei settori produttivi dell’Immobiliare allargato; in particolare sono intervenuti:

Angelica Donati, Presidente Ance Giovani: “La sostenibilità è centrale per lo sviluppo e contiene in sé molte dimensioni che devono essere bilanciate. Certo quella ambientale, decisiva in un’epoca in cui vediamo le conseguenze della crisi climatica, ma anche sociale ed economica. Come imprenditori del comparto costruzioni siamo pienamente consapevoli del nostro ruolo nel raggiungimento dei target di emissioni dell’accordo di Parigi. La partecipazione pubblico – privata è la chiave per far sì che la direttiva green europea diventi un driver di crescita e di efficienza, con la certezza che la sostenibilità ha un costo e dunque devono investirvi tutti, non solo le aziende. Ho partecipato a Futuro Italia, l’incontro promosso in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente da Remind, associazione del comparto immobiliare allargato, per portare la voce del comparto delle costruzioni.

Un convegno, aperto dal messaggio del Presidente Giorgia Meloni, con rappresentanti delle istituzioni, esperti e professionisti di vari settori produttivi, per delineare un quadro generale sulle prospettive e gli orizzonti dell’economia italiana e promuovere la tutela del Pianeta e il benessere delle persone negli spazi, luoghi e territori dove vivono, operano e transitano.

Angelica Donati, Presidente Ance Giovani

Come Ance Giovani ci troviamo perfettamente in quello che è stato detto, ovvero che la sostenibilità va vista a 360 gradi; la sigla Esg corrisponde a tre parole: Environmental, Social e Governance.  Sono tre parole che sottolineando come non è possibile ottenerne una senza le altre. Quindi noi dobbiamo pensare a una sostenibilità integrale che sia assolutamente ambientale ma anche sociale e di gestione del processo, altrimenti non abbiamo chance. A livello ambientale lo sappiamo tutti: siamo al punto di non ritorno ed è molto chiaro che se non agiamo adesso non si potranno più riparare i danni che già stanno avvenendo. Lo abbiamo vissuto e lo stiamo continuando a vivere sulle nostre pelli tutti i giorni. Ultima di in una serie di grandissime catastrofi, quello che è successo in Emilia-Romagna. C’è poco tempo e abbiamo l’obbligo, non la necessità, di far sì di non superare la soglia del grado e mezzo di riscaldamento globale stabilito durante i patti di Parigi. Al momento siamo on track per arrivare a due gradi e mezzo, il che avrebbe delle conseguenze devastanti e catastrofiche, quasi da scenario apocalittico. Quindi non possiamo non adempiere ai nostri obblighi e sappiamo benissimo che, come ambiente costruito, dobbiamo lavorare in prima linea per il raggiungimento di questi obiettivi, in quanto le costruzioni e l’ambiente costruito causano il 40% delle emissioni di CO2 in Europa, oltre a un terzo dei rifiuti. Quindi come comparto immobiliare allargato, a partire dalle costruzioni fino alla gestione, siamo ben consci del fatto che bisogna lavorare oggi per garantire un domani.E’ molto importante anche che l’Italia cali bene sulla nostra realtà la costituenda direttiva green europea. Come ben sappiamo adesso sono stati approvati dei principi che hanno portato all’individuazione di obbiettivi, poi come applicarli sarà compito degli Stati membri. Dunque l’Italia dovrà far bene a recepire questa direttiva in modo che sia realistica per il nostro patrimonio, molto storico. In Germania vi faccio l’esempio solo il 4% degli edifici cade nelle due classi peggiori in Italia il 60%. Quindi è chiaro che noi abbiamo molta strada da fare, molti più vincoli perché abbiamo tanti edifici nei centri storici ma dobbiamo farlo bene per un discorso anche di responsabilità sociale verso il mondo non solo verso noi stessi. E ‘importante sottolineare anche che la sostenibilità ha un costo, quindi diciamo si passa in maniera tangenziale al tema della sostenibilità sociale. E’ un investimento che va fatto da tutti.  Motivo per cui chiediamo anche all’Europa di stanziare molte risorse a supporto di queste iniziative.

Il Superbonus 110% ha fatto scuola, ha fornito degli esempi. Chiaramente non è replicabile a lungo termine, però bisogna trarre dall’esperienza fatta qualche principio, qualche best practices, che è legata anche ad un cofinanziamento di questo genere di interventi. Per quanto riguarda l’attore pubblico, quindi tutto quello che è il mondo degli appalti pubblici serve che ci sia un allineamento del valore delle opere perché gli investimenti in sostenibilità sono investimenti che vanno fatti lungo tutta la filiera.

Per quanto riguarda il tema della sostenibilità sociale, che per noi giovani è quella a cui teniamo di più di tutte le altre, non posso non enfatizzare quanto l’Italia stia perdendo in confronto ad altri Stati europei nel mondo per il mancato investimento nelle risorse umane che possiede. Purtroppo abbiamo un problema demografico enorme. Noi abbiamo una serie di inverni che ci apprestiamo ad affrontare, tra cui l’inverno demografico, perché purtroppo siamo la Nazione al mondo più vecchia dopo il Giappone e non abbiamo, in questo momento, nessuna speranza di uscire da questa empasse. Tant’è che se continuiamo su questo trend noi, nel 2050, avremo 12 milioni di persone oltre 75 anni cosa che sarebbe devastante per la tenuta sociale italiana.

Quindi non solo dobbiamo investire materialmente, ma dobbiamo investire anche socialmente. Dobbiamo massimizzare la partecipazione al mercato del lavoro dei giovani che sono sempre di meno.  È folle dal mio punto di vista che ci siano 3 milioni di NEET, cioè giovani che non studiano, che non lavorano. Giovani senza futuro, senza speranze. Le aziende come la mia cercano di assumere gente e non ne trovano. Quindi è chiaro che c’è uno scollamento sociale, uno scollamento anche a livello formativo tra domanda e offerta e bisogna intervenire subito. Intervenire per i giovani e intervenire anche per le donne perché c’è una correlazione diretta tra l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro e i risultati economici del Paese. L’Italia è una delle ultime Nazioni in classifica in Europa da sempre, purtroppo. In questo campo ci sono dei dati abbastanza forti che dimostrano che se solo riuscissimo a raggiungere la media europea per l’occupazione femminile in Italia avremmo un aumento del PIL di svariati punti percentuali. Volevo sottolineare in questa sede di Futuro Italia Remind che la sostenibilità va vista anche attraverso quest’ottica, quindi favorendo la piena occupazione delle risorse che abbiamo a disposizione.”

Giuseppe Capicotto General Manager eFM: “Saluto l’amico Paolo Crisafi, Remind, le autorità e gli ospiti presenti al Think Tank Futuro Italia Remind portavoce del comparto immobiliare allargato; desidero dare un contributo a questo tavolo molto interessante sulla sostenibilità e l’ambiente. Vorrei partire da un riferimento di un importante oceanografo il quale affermava che il modo più facile e più importante più per salvaguardare il pianeta e conoscerlo. Ecco questa frase mi colpisce perché incarna anche l’approccio che, come eFM, in questi anni abbiamo voluto portare al mondo dell’immobiliare. Ovvero conoscere, sapere, essere consapevoli dell’importanza delle informazioni dei dati è il primo punto sul quale concentrarsi per poter gestire un patrimonio e anche per poter dare un contributo alla salvaguardia del pianeta, lavorando attraverso la sostenibilità e l’impatto sull’ambientale.

Giuseppe Capicotto General Manager eFM

Il primo dato è quello che ci viene fornito anche da ENEA, nel recente febbraio 2023, il quale afferma che l’accesso allo smart working, almeno due giorni a settimana su un totale di 100 giornate campione, produce un effetto di riduzione di CO2 di circa il 40%. L’altro elemento fondamentale, un dato del Ministero del Lavoro, registra nei primi nove mesi del 2022 un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente di dimissioni. Circa – per assoluto – 1,6 milioni di dimissioni nei primi nove mesi del 2022. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che oggi è in atto questo grande cambiamento, questa grande modificazione di paradigma, anche sulle nuove generazioni, anche sui giovani che si avvicinano lavoro, che sostanzialmente stanno dimostrando e stanno testimoniando la non volontà di scendere a compromessi per quanto riguarda l’equilibrio vita-lavoro. Allora queste due diciamo queste due informazioni questi due dati pongono le aziende di fronte a un grande dilemma: come fare a trattenere le persone? come fare a essere attrattivi verso le nuove generazioni?

Il modello su cui ci siamo concentrati e che abbiamo anche declinato con il nome specifico, si chiama Hub Quarter. Hub Quarter è una risposta al cambiamento e alla modificazione del paradigma del luogo di lavoro. Non più un luogo unico, di natura verticale, ma un luogo che punta ad avere più una rete di luoghi distribuita dove le persone possono recarsi a lavorare senza dover per forza andare in un unico punto.

Oggi lo stato del progetto Hub Quarter, che per noi è già una realtà, prevede l’adesione di oltre 50 aziende in Italia e la disponibilità di oltre 270 siti già attivi. Essendo il modello sul territorio, questo consente di caratterizzare il singolo luogo per quello cosiddetto “genius loci”, ovvero le caratteristiche vocazionali e ispirazionale di un territorio possono essere portate dentro quel luogo.

eFM ha mosso i primi passi partendo da alcune aziende private, ma riteniamo che il modello può essere adottato anche per la pubblica amministrazione. La massa di patrimonio immobiliare della pubblica amministrazione supera i 340 milioni di metri quadri. Di questi 340 milioni di metri quadri ben 49 milioni metri quadri sono di destinazione ufficio. Questo vuol dire che l’attuazione di un modello di lavoro diffuso, che parte anche dalla disponibilità di immobili pubblici, consente di avere ulteriore spazio già presente ma allo stesso tempo consente di avere una potenzialità di ottimizzazione e di saving che può essere messo a disposizione di azioni a favore del territorio e delle persone che lo abitano.

Le persone possono avere un maggiore spazio, maggiore tempo, una maggiore prossimità vicino ai propri affetti, ai servizi di cui ogni cittadino ha bisogno. Allo stesso tempo le aziende possono offrire un servizio o una scelta che ha un ritorno in senso di ingaggio e di appartenenza.

Il ritorno maggiore è dato anche in termini di sostenibilità, di risparmio di CO2 e di inquinamento. Il modello Hub Quarter consente di pensare al territorio e allo stesso tempo di occuparsene apportando quel valore aggiunto che diventa un valore positivo in termini di sostenibilità.”

Tommaso Accetta Presidente Giovani Remind: “Dai recenti tavoli di lavoro Remind emerge la volontà degli operatori di adottare le buone pratiche in materia di blue e green economy all’interno di un piano di sviluppo sostenibile, ambientale e sociale che tenga conto di modalità e tempistiche realistiche e condivise. Non è possibile considerare il solo il vettore energetico avulso dal contesto ma contemporaneamente anche l’insieme di aspetti ambientali (come ad esempio: l’utilizzo di materiali a basso impatto, la riduzione dei rifiuti e il ricorso a processi di economia circolare, la riduzione dei consumi idrici, l’equilibrio con gli ecosistemi). Da tenere presente il miglioramento del confort e della salubrità degli edifici in cui viviamo, come da oltre dieci anni segnala l’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito alla “sindrome da edifici malati”. L’Europa stessa riconosce l’importanza di tale lettura e ci impone di agire sul “sistema edificio” mediante un approccio integrato, non solo di agire sui soli aspetti energetici. Il patrimonio edilizio esistente sul territorio italiano ha però una forte particolarità rispetto a quello europeo. Non sono presenti solo edifici storici vincolati (per i quali non è richiesto il vincolo della direttiva europea sull’efficientamento energetico edifici) ma anche una grande quantità di edifici con forte valore culturale che necessitano di un approccio che non può né deve essere meramente collegato alla sola variabile energetica, per il cui miglioramento si potrebbe compromettere ulteriori aspetti e obiettivi, violando il principio del Dnsh (Do Not Significant Harm). In tali edifici difficilmente si riescono ad ottenere significativi miglioramenti energetici se non a scapito della perdita di importanti aspetti che rappresentano il patrimonio culturale della Nazione. Si pensi ad esempio ai tanti borghi storici e castelli o ai tanti edifici di culto, per i quali sono comunque possibili miglioramenti ambientali coerenti con la preservazione e tutela degli aspetti culturali. Alla luce di quanto sopra diventa sempre più importante il confronto sulla Direttiva sulla prestazione energetica edifici che ha l’obiettivo di ridurre l’inquinamento generato dagli immobili responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea. Il 75% degli edifici è inefficiente dal punto di vista energetico. La Direttiva “Case Green” o più precisamente la Direttiva Europea sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici (EPBD), sta per entrare nell’ultima fase del processo legislativo: i negoziati del Trilogo. Si tratta dell’ultimo passaggio determinante durante il quale i Colegislatori, Parlamento UE e Consiglio, proverranno a trovare un accordo, grazie alla mediazione della Commissione Europea, per delineare in modo chiaro le prossime tempistiche di decarbonizzazione del comparto immobiliare allargato. Secondo la Commissione Europea è un passo fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 attraverso la manutenzione e ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica.

Tommaso Accetta Presidente Giovani Remind

Pur apprezzandone la volontà di base è necessario prevedere un coordinamento delle migliori esperienze in tale ambito per definire tempistiche e modalità specifiche che tengano conto delle peculiarità italiane alla luce della visione di sistema che può offrire l’immobiliare allargato integrativo delle sue componenti multidisciplinari.

L’Immobiliare allargato è infatti composto dalle forze produttive operanti nei settori commerciale, assicurativo, previdenziale, sociale, sanitario, economico, finanziario, sportivo, turistico, culturale, infrastrutturale, immobiliare, della mobilità e della sicurezza: gran parte dell’economia italiana poggia di fatto le sue basi su tutto ciò che ruota attorno alla progettazione, produzione, gestione, manutenzione e rigenerazione di immobili oltre che di infrastrutture e, in generale, sulle attività di investimento, valorizzazione, gestione e messa in sicurezza dei territori. La catena del valore che unisce gli operatori dell’immobiliare allargato, somma di tutte le arti, scienze, tecnologie e professioni secondo la nuova cultura dell’abitare che pone al centro la tutela del pianeta e il benessere delle persone negli spazi, luoghi, territori e paesaggi dove vivono, transitano ed operano.”

Paolo Crisafi Presidente Nazionale Remind Associazione del Comparto Immobiliare Allargato: “L’Immobiliare allargato è un’opportunità per l’Italia ed è una leva trainante per il presente e il futuro della nostra Nazione che si prospetta in una dimensione di rinnovata fiducia dopo la pausa della pandemia che abbiamo alle spalle e sulla scia dei risultati conseguiti in questi mesi, grazie ad un dialogo proattivo tra Pubblico e Privato, pur in contesti di difficoltà straordinarie come la guerra in Ucraina e le recenti alluvioni.

Paolo Crisafi Presidente Remind

Remind afferma la necessità di recepire questa spinta verso la ripresa confermata dalla positiva evoluzione degli indicatori economici e da un rinnovato slancio delle nostre imprese impegnate, tra l’altro, a portare il Made in Italy in Europa e nel Mondo. Una sinergia tra il Governo a guida del Presidente Giorgia Meloni, le Istituzioni Europee, Nazionali e Locali e le imprese e i professionisti, tra soggetti pubblici e privati, uniti per la ripresa economica che vede nel comparto immobiliare allargato un anello fondamentale. La catena del valore dell’Immobiliare allargato rappresenta la somma di tutte le arti, scienze, tecnologie e professioni, insieme alle buone pratiche da esse espresse, nei diversi settori produttivi tra loro collegati nella Filiera Immobiliare. Remind è integrativa delle realtà già presenti e valorizza interessi specifici di singoli attori in una unica visione di sistema”.

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